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di Stefano Di Marino - Words from Italy

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AppuntAmento A SAmAringA<br />

Si scambiarono uno sguardo intenso, poi Patrizia gli sfiorò le labbra con le sue.<br />

Si infilò nella vegetazione che lambiva la spiaggia.<br />

Finalmente libero <strong>di</strong> muoversi, Julius me<strong>di</strong>tava sul da farsi: Matsushita Kono<br />

rischiava <strong>di</strong> svelare parecchi punti oscuri con la sua improvvisa venuta.<br />

Appiattito <strong>di</strong>etro un muretto, Julius aveva osservato tutta la scena.<br />

Hakermann era stato in gamba: vicino alla sua abitazione aveva allestito un<br />

falso deposito, dove erano ammassati sacchi <strong>di</strong> juta. Nei primi c’era sicuramente<br />

il papavero che tanto importava a Kono, ma gli altri erano <strong>di</strong> certo una copertura.<br />

Del resto sembrava che il giapponese non sospettasse nulla.<br />

Dopo un breve conciliabolo i due uomini erano spariti in casa. I due giapponesi<br />

erano rimasti ad aspettare fuori.<br />

Si rilassavano fumando e bevendo tè offerto da una ragazza in sarong, tutta<br />

risolini e mossette.<br />

Anche i pistoleri parevano essersi rilassati. Passato pericolo, almeno per il<br />

momento.<br />

— Così finalmente sai chi è! — <strong>di</strong>sse una voce alle sue spalle. Jaga.<br />

— L’uomo verso cui Hakermann ha un giri? Sì, l’ho visto.<br />

—Matsushita è un uomo molto potente, oggi come un tempo.<br />

Julius non mutò espressione.<br />

— Hanno lavorato insieme durante la guerra, vero?<br />

— Durante e dopo; il loro è un vincolo <strong>di</strong>fficile a spezzarsi — commentò la<br />

moluccana seria.<br />

— Ma per qualche ragione Hakermann lo vuole recidere, perché?<br />

— Perché è tempo che sia reciso, e non è una decisione facile. Non so se<br />

capiresti...<br />

— Potrei provare...<br />

Jaga scosse il capo con un sospiro.<br />

— Ci sono cose che non sai — fu tutto quel che aggiunse. Presero a<br />

camminare sotto il porticato della villa costeggiando il lago con le carpe.<br />

Giunsero a lato <strong>di</strong> una grande finestra spalancata sull’interno dell’abitazione.<br />

Dentro si stava svolgendo un rito. Inginocchiati l’uno <strong>di</strong> fronte all’altro i due<br />

anziani uomini d’azione stavano compiendo la cerimonia del tè. Un susseguirsi <strong>di</strong><br />

gesti rituali, eseguiti con una precisione che trascendeva il semplice movimento.<br />

Come se i due stessero comunicando con quella cerimonia.<br />

— Tu sei tagliata fuori da loro, vero?<br />

Jaga assentì.<br />

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