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di Stefano Di Marino - Words from Italy

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Julius volle esserle vicino per incoraggiarla. Approfittando <strong>di</strong> un attimo in cui<br />

il vento pareva essersi calmato scivolò verso la sua posizione.<br />

Come un urlo udì cedere il cavo d’acciaio <strong>di</strong> una sartia. — <strong>Di</strong>salberiamo!<br />

— Testa a terra, Julius.<br />

Non se lo fece <strong>di</strong>re due volte. Il vento improvvisamente aveva portato un<br />

nuovo attacco, avendo ragione della velatura già duramente provata.<br />

Julius avvertì un fischio sopra la testa. Il cavo d’acciaio, libero della<br />

crocetta che lo tratteneva alla sommità dell’albero, svolazzava come una<br />

pericolosissima frusta.<br />

Sentì urla e or<strong>di</strong>ni concitati. Era finita...<br />

Lo schiocco secco del boma che cedeva gli giunse sino al cuore.<br />

<strong>Di</strong>salberavano veramente. La corrente li portava verso gli scogli. Julius ci<br />

mise qualche minuto per rendersi conto che la via <strong>di</strong> fuga era preclusa. Erano<br />

prigionieri <strong>di</strong> Samaringa.<br />

Come una mostruosa escrescenza, il Cormorano emergeva dai flutti, incagliato<br />

tra le rocce che spuntavano a pelo d’acqua.<br />

La tempesta era cessata <strong>di</strong> colpo. Non un alito <strong>di</strong> vento, non una goccia <strong>di</strong><br />

pioggia.<br />

Il sole nascosto dalle nubi non illuminava che pallidamente lo scenario<br />

circostante. La spiaggia <strong>di</strong> un cupo color grigio era a poche decine <strong>di</strong> metri dal<br />

Cormorano. Tutt’attorno la giungla impenetrabile.<br />

Erano sul versante più selvaggio <strong>di</strong> Samaringa.<br />

— Almeno ci metteranno un po’ <strong>di</strong> tempo per arrivare — aveva commentato<br />

laconicamente Stark.<br />

— Comunque arriveranno sicuramente, non mollano quelli.<br />

Si volsero tutti a guardare Hakermann. Con la sciabola tra le mani<br />

assomigliava sempre <strong>di</strong> più a una statua <strong>di</strong> guerriero stanco alla fine della<br />

pista.<br />

Sulla veri<strong>di</strong>cità della sua affermazione non c’erano dubbi. Gli yakuza non<br />

avrebbero lasciato Samaringa senza la loro pelle, per lo meno la sua.<br />

— Dì un po’, perché ce l’hanno tanto con te? — chiese A.J. Con la sua<br />

vocetta querula, interpretava il pensiero <strong>di</strong> tutti.<br />

— Già, <strong>di</strong>cci perché rischiamo la vita per te — fece eco Lal. Julius non <strong>di</strong>sse<br />

nulla, anche lui era curioso, dopotutto. Nell’aria serpeggiava l’idea <strong>di</strong> lasciare<br />

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