di Stefano Di Marino - Words from Italy
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AppuntAmento A SAmAringA<br />
avevano ceduto del tutto.<br />
Impietrito Julius cercava una soluzione.<br />
Il buio attorno a loro dava l’impressione <strong>di</strong> navigare nel nulla. Solo le luci<br />
della stazione d’arrivo apparivano reali. Si avvicinavano ogni secondo <strong>di</strong> più. Si<br />
sarebbero sfracellati.<br />
— Dobbiamo uscire da questa trappola — urlò quasi per convincersi.<br />
Vincendo la paura attanagliò le <strong>di</strong>ta attorno alla maniglia <strong>di</strong> metallo. Stando<br />
fuori forse aveva la possibilità <strong>di</strong> gettarsi in acqua prima dell’impatto.<br />
Tentò <strong>di</strong> non pensare al fatto che, a quella velocità, la superficie del mare<br />
sarebbe stata dura come il cemento.<br />
Socchiuse la portiera e per poco non si sentì risucchiare <strong>di</strong> fuori.<br />
Vedeva il mare sotto <strong>di</strong> sé. Impressionante <strong>di</strong>stesa scura come il petrolio... le<br />
luci dell’arrivo si ingran<strong>di</strong>vano <strong>di</strong> attimo in attimo materializzando la sagoma del<br />
gabbiotto d’arresto.<br />
Un tonfo rimbombò nell’aria. Una cabina uscita dalla sua guida si era staccata<br />
dal cavo metallico sfracellandosi in mare. Poi tutto si fermò. <strong>Di</strong> colpo. Come se<br />
un’enorme mano invisibile avesse arrestato la vertiginosa caduta delle cabine.<br />
Il freno sfrigolò per qualche attimo ancora, poi la funicolare parve come morta.<br />
Cinquecento metri più in alto un poliziotto inviò la sua calda preghiera a<br />
Buddha per ringraziarlo <strong>di</strong> avergli dato la velocità e la presenza <strong>di</strong> spirito <strong>di</strong><br />
premere i tasti giusti.<br />
Julius scoppiò in una risata isterica. Scampato pericolo.<br />
— Coraggio, Rakov, ce l’abbiamo fatta, siamo salvi.<br />
Il russo non rispose. A Julius bastò un’occhiata: il cuore. Vinto dalla tensione e<br />
dalla terribile emozione, aveva ceduto.<br />
Il mercenario si lasciò cadere sul fondo della cabina. Sfinito.<br />
La morte ti frega sempre a un passo dalla salvezza.<br />
Non voleva pensare a quando sarebbe stato il suo turno.<br />
La sua dose <strong>di</strong> fortuna doveva essere quasi esaurita.<br />
Julius rimase a occhi chiusi sotto il getto caldo della doccia. Albeggiava. Per un<br />
istante immaginò <strong>di</strong> essere lontanissimo da Singapore.<br />
Era una sensazione gradevole, quella dell’acqua che scorreva lungo i muscoli<br />
contratti per la tensione del pericolo appena affrontato.<br />
Il trillo insistente del telefono lo riportò alla realtà.<br />
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