di Stefano Di Marino - Words from Italy
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AppuntAmento A SAmAringA<br />
incombente...<br />
— A chi vende l’eroina? — domandò Julius improvvisamente.<br />
— A un uomo chiamato Thran Lee. Un sino-tailandese. Lui è solo un<br />
interme<strong>di</strong>ario; l’acquirente finale è il generale Bao Lan, che lei conoscerà <strong>di</strong><br />
fama se è stato in Indocina.<br />
Julius annuì. Tutto quadrava. Bang Shang a Singapore era cognato <strong>di</strong> Bao<br />
Lan, capo del Kuomintang del Triangolo d’Oro, l’organizzazione rivale degli<br />
Yakuza nello smercio della droga in Nord America. I sovietici avevano trovato<br />
il modo per colpire due volte l’Occidente. Infiltravano droga e col ricavato<br />
avrebbero riorganizzato il partito comunista malese.<br />
— Hakermann vende la droga ai Bao lan. Lui paga in rubini che vengono dalla<br />
valle dello Shan. Purissimi, della qualità Sangue <strong>di</strong> Airone, i più preziosi.<br />
— Così lo sai?<br />
Jaga fissava Julius interrogativamente. Questi avrebbe voluto bruciare le ore.<br />
<strong>Di</strong> notte non era il caso <strong>di</strong> andare a Keckac Lot per comunicare. Eppure ciò<br />
che aveva saputo era della massima importanza per la riuscita della missione.<br />
Il giorno dopo avrebbe dovuto correre al tempio non appena fosse stato<br />
chiaro. Oliver doveva sapere, ormai i tasselli cominciavano a formare il<br />
complicato arazzo che reggeva l’operazione del KGB.<br />
Ma quella notte non era il momento... — So — <strong>di</strong>sse avvicinandosi a Jaga.<br />
La ragazza vestiva un sarong arancione che metteva in risalto il corpo<br />
sodo e il viso ardente. Le passò le mani lungo il profilo. Sentì le labbra umide<br />
chiudersi su <strong>di</strong> lui.<br />
— No — protestò Jaga debolmente quando lui le passò la mano sull’anca<br />
attirandola a sé. Il ventre caldo <strong>di</strong> lei era premuto contro il suo.<br />
Unirono le labbra in un bacio appassionato.<br />
Lentamente Julius <strong>di</strong>sfece la seta del sarong, liberando il corpo color<br />
cioccolata della ragazza. La fece <strong>di</strong>stendere sul letto passandole le labbra giù<br />
per il collo sino alla curva dei seni. Jaga fremette aprendosi a lui.<br />
Julius sentì le gambe <strong>di</strong> lei attorcigliarsi sulle sue reni, come una liana.<br />
Entrò in lei con facilità, provocando un gemito. Jaga si contorse aumentando il<br />
contatto tra i due corpi. La ragazza parve scatenata dal tocco <strong>di</strong> Julius.<br />
Rotolarono sul letto in una lotta silenziosa, punteggiata <strong>di</strong> sospiri umi<strong>di</strong> e <strong>di</strong><br />
parole appena sussurrate.<br />
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