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di Stefano Di Marino - Words from Italy

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AppuntAmento A SAmAringA<br />

Nel buio della cabina brillò una lama. Julius sentì un bruciore sulla guancia,<br />

ma non vi fece caso. Sparò a casaccio arabescando la poltrona <strong>di</strong> velluto davanti<br />

a sé.<br />

Mancato. Percepì l’o<strong>di</strong>o negli occhi del giapponese.<br />

Uno contro l’altro i due uomini rotolarono in una lotta selvaggia, mentre il<br />

veliero si riempiva dell’eco della battaglia.<br />

Spari, urla, ma Julius sentiva solo il proprio respiro affannoso. Il ninja gli<br />

stringeva la gola con una morsa d’acciaio.<br />

Entro pochi secon<strong>di</strong> con la forza <strong>di</strong> sole due <strong>di</strong>ta l’uomo gli avrebbe spezzato<br />

la carotide.<br />

Già aveva la vista annebbiata e il sangue gli martellava le tempie. Provò a<br />

colpire, ma i movimenti erano scoor<strong>di</strong>nati.<br />

Udì un urlo. La presa si allentò. Patrizia aveva colpito con un coltello da cucina<br />

la spalla del giapponese.<br />

Il guerriero ammantato <strong>di</strong> nero le <strong>di</strong>ede un manrovescio che la catapultò sul<br />

terreno.<br />

Si era <strong>di</strong>stratto per un attimo, una possibilità che non si sarebbe ripetuta.<br />

Julius colpì con il ginocchio lo stomaco dell’uomo, traendone un gemito<br />

soffocato. Il taglio della mano compì un semicerchio nell’aria, andando a cogliere<br />

la carotide del ninja.<br />

Non c’era tempo per leccarsi le ferite.<br />

Spari, visioni confuse <strong>di</strong> una battaglia <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata e selvaggia. La pistola...<br />

Julius vide Jaga sparare a due mani, spappolando il cervello <strong>di</strong> un aggressore.<br />

Il mercenario si catapultò a terra raccogliendo il mitragliatore Famas. Sparò i<br />

colpi che rimanevano in rapida successione. Avvolto in una nuvola <strong>di</strong> fumo, Julius<br />

aveva gli occhi rossi a causa della cor<strong>di</strong>te e della paura.<br />

<strong>Di</strong>stinse corpi nel sangue, senza comprendere chi era caduto e chi<br />

sopravviveva.<br />

Silenzio.<br />

Pian piano Julius <strong>di</strong>stinse le sagome attorno a sé.<br />

Hakermann rinfoderò la katana <strong>di</strong> Muramasa con un gesto teatrale. <strong>Di</strong>nanzi a<br />

lui giaceva un uomo senza più testa.<br />

— Finito — <strong>di</strong>sse cupo.<br />

Julius ci mise un attimo a realizzare il significato <strong>di</strong> quella parola. Non si<br />

combatteva più. Ora non rimaneva che contare i morti.<br />

— Finito — <strong>di</strong>sse con un filo <strong>di</strong> voce.<br />

— 133 —

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