di Stefano Di Marino - Words from Italy
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AppuntAmento A SAmAringA<br />
— Sventura — <strong>di</strong>sse cupo — ho parlato con gli spiriti della giungla,<br />
quest’avventura ci porterà male...<br />
— Non <strong>di</strong>re stronzate! — urlò A.J., la profezia <strong>di</strong> Lal lo turbava più <strong>di</strong> quanto<br />
fosse logico. Già la paura l’attanagliava, se poi ci si metteva anche l’in<strong>di</strong>ano a<br />
portare sfortuna...<br />
— Non ripeterlo più, maledetto menagramo... — urlò afferrando per il collo Lal.<br />
Era patetico, così grosso e gonfio <strong>di</strong> muscoli, con quella voce in falsetto.<br />
L’in<strong>di</strong>ano non si scompose, si mosse <strong>di</strong> un centimetro sottraendosi alla presa<br />
del negro. Con la mano libera sguainò il tulwar dalla lama ricurva appoggiandolo<br />
alla gola <strong>di</strong> A.J.<br />
— Bada... — ringhiò a mezza voce.<br />
— Calma — intervenne Julius. Non era il caso che il suo esercito si decimasse<br />
da sé. — Non è il momento <strong>di</strong> impressionarsi, A.J. E tu, Lal, che inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re? Non<br />
te la senti?<br />
L’in<strong>di</strong>ano gli rimandò un’occhiata ostile, poi replicò con uno dei suoi sorrisi<br />
da iena: — Me la sento, uomo. Non ti preoccupare, ho solo riferito quel che<br />
mi hanno detto gli spiriti della giungla. Del resto non sarà con me che se la<br />
prenderanno... — guardò A.J. con aria <strong>di</strong> sfida.<br />
— Che inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re? — insistette piagnucoloso il negro.<br />
Si ricominciava... Per fortuna intervenne Stark, che pareva avere una certa<br />
autorità su entrambi.<br />
— Calma, ragazzi, non credo che avremo dei problemi se collaboriamo tutti...<br />
Mancano pochi giorni al venti, poi, una volta fatto il colpo, ognuno sarà libero <strong>di</strong><br />
fare quel che vuole senza essere costretto a sopportare gli altri.<br />
— Io però brutte profezie non ne voglio ascoltare — ribatté A.J. in tono infantile.<br />
Intanto rigirava tra le mani l’UZI meccanicamente.<br />
— Certo, A.J., certo.<br />
Patrizia pareva scomparsa. Probabilmente stava ad arrostirsi sul ponte del<br />
Cormorano. Beata lei.<br />
Julius passeggiava sotto un palmeto alla ricerca <strong>di</strong> un po’ <strong>di</strong> refrigerio. Il sole<br />
ora era brillante e cal<strong>di</strong>ssimo.<br />
A un crocicchio notò degli isolani intenti a deporre delle complesse<br />
composizioni <strong>di</strong> fiori su un ru<strong>di</strong>mentale altare. Gli incroci, come gli angoli bui<br />
e il sottobosco, erano da sempre regno degli spiriti <strong>di</strong> Kiwa, la parte sinistra<br />
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