di Stefano Di Marino - Words from Italy
di Stefano Di Marino - Words from Italy
di Stefano Di Marino - Words from Italy
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
AppuntAmento A SAmAringA<br />
un bel ripetersi che la chiglia a bulbo opponeva sempre maggior resistenza via<br />
via che l’assetto si inclinava. Già si vedeva perso in mare, tra quei flutti scuri che<br />
l’avrebbero <strong>di</strong>vorato in pochi attimi.<br />
Lanciati come schegge <strong>di</strong> un proiettile sulla scia del vento, procedettero<br />
ancora per un minuto lottando contro il vento che non voleva concedere la sua<br />
bene<strong>di</strong>zione alla manovra.<br />
Attendevano l’or<strong>di</strong>ne del timoniere, un comando che pareva non arrivare<br />
mai. Eppure Patrizia sapeva cosa fare, avrebbe scelto il momento giusto per<br />
manovrare...<br />
— Viaaa!<br />
Il comando giunse <strong>di</strong>storto dal vento, come una liberazione per gli improvvisati<br />
marinai che opponevano la loro <strong>di</strong>sperazione alla natura scatenata.<br />
La prua del Cormorano cavalcò due onde ripiombando sul mare dopo essersi<br />
impennata a mezz’aria. La randa cambiò mura mentre il boma cigolava. Le scotte<br />
si tesero.<br />
Julius si sentì scivolare. Imprecò. Attanagliò le <strong>di</strong>ta sulla prima cosa che gli<br />
passò sotto i polpastrelli. Picchiò il labbro contro la falchetta. Sapore amaro in<br />
bocca: sangue.<br />
Con le lacrime agli occhi Julius recuperò la sua stabilità, puntellandosi alla<br />
meglio contro il mulinello del winch. Incrociò gli occhi preoccupati <strong>di</strong> Lal.<br />
Erano passati? O il vento li aveva trascinati ancora una volta nella curva morta<br />
della virata?<br />
Julius osò appena alzare gli occhi sulla velatura.<br />
Sì, le vele avevano cambiato lato, gonfiandosi nel verso opposto. Julius<br />
cercò Patrizia. Avrebbe urlato <strong>di</strong> gioia: erano passati. Filavano a vele spiegate.<br />
L’andatura era costante, ma la <strong>di</strong>fficoltà più grossa era superata, forse più tar<strong>di</strong><br />
avrebbero dovuto fare un altro bordo e risalire il vento, ma per ora vivevano <strong>di</strong><br />
ren<strong>di</strong>ta. Troppo stanchi per gioire, tentavano <strong>di</strong> mantenere l’andatura. L’importante<br />
era allontanarsi da Samaringa.<br />
Era come se un demone della foresta avesse compiuto un incantesimo<br />
costringendoli a rimanere in quella regione. Su tutti loro pesava l’ombra <strong>di</strong><br />
Matsushita, assetato <strong>di</strong> vendetta.<br />
Le raffiche spazzavano il ponte, fischiando sinistramente. Sollevavano lance<br />
d’acqua gelata che fiaccavano la resistenza e il coraggio dei navigatori.<br />
Patrizia si reggeva al timone con caparbia determinazione, se cedeva lei erano<br />
perduti...<br />
— 125 —