di Stefano Di Marino - Words from Italy
di Stefano Di Marino - Words from Italy
di Stefano Di Marino - Words from Italy
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Di</strong>etro le oscure parole <strong>di</strong> Hakermann e i suoi ragionamenti astrusi, cominciava<br />
a intuire qualcosa. Quarant’anni fa, aveva detto, durante la guerra dunque.<br />
Julius prese a ragionare, sempre osservando il suo anfitrione. Olandese, gli<br />
avevano assicurato, ma dai mo<strong>di</strong> e dal tono <strong>di</strong> voce appariva più probabilmente<br />
tedesco o slavo...<br />
Il Giappone, così lontano eppure... Certo, il legame con la Yakuza poteva aver<br />
suscitato in lui l’interesse per l’Oriente. Ma non tutti quei <strong>di</strong>scorsi sull’onore, il<br />
Bushido.<br />
No, Klaus Hakermann doveva avere vissuto a contatto con i giapponesi, e non<br />
solo in Indonesia.<br />
Una spia dei nazisti, Kono era stato un membro del Jinrai Bountai, era a capo<br />
<strong>di</strong> una Yakuza legata all’estrema destra giapponese, allo stesso Drago Nero,<br />
legato a sua volta alla Kempei Tai, la Gestapo <strong>di</strong> Tokio.<br />
Sì, il segreto <strong>di</strong> Hakermann doveva essere nascosto negli anni del secondo<br />
conflitto mon<strong>di</strong>ale.<br />
Lui, una spia nazista, un agente dell’Abwher inviato come collegamento in<br />
Oriente, ne era rimasto talmente affascinato da <strong>di</strong>venirne schiavo.<br />
E ora? Perché collaborava ai piani dei russi che sarebbero dovuti essere i suoi<br />
peggiori nemici? Qual era la risposta? Quale? Julius fissò Jaga, silenziosa come<br />
una statua sacra all’altro capo del tavolo. I lineamenti negroi<strong>di</strong> contrastavano con<br />
il kimono a fiori che indossava con eleganza.<br />
Lei sapeva? Per tutto il pranzo non aveva aperto bocca, forse in un’altra<br />
occasione avrebbe potuto aiutare Julius a comprendere, a scoprire un altro<br />
tassello <strong>di</strong> quel mosaico intricato.<br />
Il silenzio si protrasse ancora per qualche minuto, poi un urlo squarciò la notte.<br />
Julius sobbalzò avvicinandosi alla finestra.<br />
Hakermann fissava il bagliore delle torce proveniente dal giar<strong>di</strong>no, quasi<br />
affascinato dalla scena che vi si svolgeva.<br />
Lo Shang fronteggiava il malcapitato cinese che aveva tentato <strong>di</strong> violentare<br />
Jaga. Questi, ferito, non era in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi dai colpi <strong>di</strong> sciabola del<br />
gigantesco cinese.<br />
I compagni intorno a loro urlavano illuminando la scena con torce <strong>di</strong> resina.<br />
Un ultimo colpo, uno spruzzo <strong>di</strong> sangue e l’uomo cadde a terra riverso sotto la<br />
violenza <strong>di</strong> Lo Shang.<br />
Questi urlò selvaggiamente la propria vittoria, alzando al cielo la sciabola<br />
intrisa dell’umore della sua vittima.<br />
— 54 —