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Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil

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In questa direzione, nella penisola italiana, si muovevano gli statuti <strong>del</strong> biellese, quelli<br />

<strong>del</strong> comasco, <strong>del</strong>le corporazioni toscane etc. sempre però nella direzione di una<br />

tutela <strong>del</strong> lavoro, più che <strong>del</strong> prestatore d’opera. Occorre attendere un altro secolo<br />

prima che gli sporadici “tumulti” abbiano un parziale effetto “sindacale”, come quelli<br />

dei “ciompi”*** a Firenze, dei “brache” a Bologna, dei “bruco” a Siena, o dei minatori<br />

sardi di Iglesias, solo per citarne alcuni.<br />

La debolezza <strong>del</strong> sistema produttivo ed economico, le pestilenze, le guerre continue<br />

fra gli staterelli e in particolare il progresso più rapido e sostanzioso degli altri paesi<br />

europei, determinarono una lunga pausa nello sviluppo <strong>del</strong>le economie italiche e con<br />

esse di possibili forme organizzate di lavoratori.<br />

Si deve compiere un salto di oltre 300 anni e arrivare al 1613 per incontrare le prime<br />

forme organizzate di lavoratori salariati, quando la società operaia dei librai <strong>del</strong>la<br />

Concordia e quella successiva <strong>del</strong> 1642 <strong>del</strong>l’Unione dei Librai, gettarono le basi per<br />

la costituzione <strong>del</strong> primo vero Sindacato, quello <strong>del</strong>l’Unione Tipografica Italiana,<br />

fondata a Torino il 17/6/1738, che pur avendo finalità benevole rivolte<br />

essenzialmente soccorso degli indigenti, degli inabili e degli infermi, riuscì anche ad<br />

essere controparte nei luoghi di lavoro e far sentire la sua voce nella società tanto<br />

che, oltre ad ottenere diversi editti dal Re sulla regolamentazione <strong>del</strong> lavoro degli<br />

apprendisti e <strong>del</strong>la salute dei salariati, riuscì a contrattare i salari con un’intesa per il<br />

loro aumento (1/7/1797).<br />

***A Firenze nel 1378, a seguito <strong>del</strong>la pesante crisi economica con conseguente svalutazione <strong>del</strong>la moneta in<br />

rame, con la quale venivano pagati i salari più bassi, ebbe inizio la sommossa dei “ciompi” lavoratori <strong>del</strong> mondo<br />

artigiano, sarti specializzati nella confezione di corpetti i cosiddetti “farsettai” e tintori, che rivendicavano il<br />

diritto di rappresentanza politica e libera associazione. Rivolta guidata da Ciuto Brandini, scardassatore,<br />

definito, nell’atto di accusa, uomo per condizioni, per pratiche di vita e per fama pessimo….per frequenti<br />

converticele e altre pericolose novità da lui introdotte….aveva <strong>del</strong>iberato insieme a moltissimi altri, sedotti dalle<br />

sue parole, di formare in maggior numero possibile una fratellanza fra gli scardinieri e pettinatori e gli altri<br />

operai <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la lana….proposto che ognuno contribuisse con una certa quantità di denaro affinché più<br />

potessero fortemente resistere a tutto (cassa di resistenza per le lotte)<br />

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