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Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil

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Il Congresso dopo aver respinto “… il concetto che la programmazione <strong>del</strong>lo sviluppo economico<br />

possa essere condizionata da assurdi blocchi dei salari contrattuali..” ha tracciato le linee essenziali<br />

<strong>del</strong>la futura azione rivendicativa indicando: “…nella revisione <strong>del</strong> congegno <strong>del</strong>la scala mobile,<br />

<strong>del</strong>la legge sul collocamento, che dovrà tener conto <strong>del</strong>la connessione esistente tra politica e collocamento,<br />

scuola, formazione professionale, migrazione interne, emigrazione e dovrà impostare su basi nuove la<br />

collaborazione tra sindacato e Stato….”<br />

In tema di contrattazione si affermava che per le materie di competenza "..il Sindacato di<br />

categoria deve essere l'unico agente contrattuale ai livelli nazionali, di settore e di azienda. D'altro canto la<br />

contrattazione di rinvio al livello aziendale, espressamente prevista come integrativa, dovrà riaffermare il<br />

principio <strong>del</strong>la contrattualità di tutti gli istituti retributivi e sottrarre al datore di lavoro la unilaterale<br />

applicazione <strong>del</strong> contratto. La contrattazione aziendale integrativa potrà così avvenire per istituti (cottimi,<br />

incentivi, paghe di posto e di classe, classificazione <strong>del</strong>le mansioni) predeterminati in sede nazionale…". Si<br />

chiedeva poi "…la elaborazione di uno statuto dei lavoratori, concordato dal Governo con le<br />

organizzazioni sindacali…”, e fra gli obiettivi rivendicativi, confermando la piena<br />

autonomia <strong>del</strong>le categorie, ne venivano individuati alcuni significativi di comune<br />

interesse: “… la progressiva riduzione <strong>del</strong>l’orario di lavoro sino a 40 ore settimanali distribuito su 5<br />

giornate, la realizzazione <strong>del</strong>la completa parità salariale, il progressivo allineamento dei salari italiani a<br />

quelli europei, la realizzazione di un salario minimo unico di settore, la perequazione degli istituti normativi<br />

tra gli operai e gli impiegati, progressiva attuazione di un sistema di sicurezza sociale e prossima attuazione<br />

di un servizio nazionale di malattia e di un regime nazionale pensionistico di base finanziato dallo Stato<br />

sul quale si innestino regimi professionale contributivi disciplinati dalla legge, attuazione <strong>del</strong><br />

conglobamento per i pubblici dipendenti….”<br />

Il IV Congresso fu anticipatore anche sui problemi organizzativi <strong>del</strong> sindacato ad<br />

iniziare dall’auspicio per trovare una soluzione al problema <strong>del</strong>l’autofinanziamento e<br />

<strong>del</strong>le casse di resistenza “..quali strumenti indispensabili per una moderna azione sindacale e quali<br />

premesse per più ampie conquiste economiche e sociali.”<br />

Il <strong>del</strong>iberato dopo aver considerato indispensabile il ruolo dei gruppi aziendali e <strong>del</strong>le<br />

leghe contadine non soltanto per l’azione sindacale ma anche per il rinnovamento e<br />

adeguamento <strong>del</strong> sindacato alla realtà di base, ha affrontato il problema dei rapporti<br />

unitari approfondendoli “…con sincera predisposizione unitaria ed aperto spirito di solidarietà di<br />

classe…” fissando che “… il primo e più valido elemento unitario tra i lavoratori sia quello <strong>del</strong>la ricerca<br />

costante e <strong>del</strong>la difesa dei principi di libertà e democrazia, al di fuori o contro tali principi, per la UIL,<br />

l’unità diviene un’astrazione o un’ utopia…”<br />

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