Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil
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6. preparare un piano di trasformazione <strong>del</strong> sistema e degli istituti di previdenza sociale, rivendicandone<br />
alla Cgidl la direzione;<br />
7. rivendicare ed assumere la proprietà di tutti i beni già appartenenti alle di sciolte organizzazioni fasciste;<br />
8. rivendicare dallo Stato il risarcimento dei fondi sottratti dai fascisti alle vecchie organizzazioni libere, da<br />
prelevarsi dal ricavo <strong>del</strong>la confisca degli illeciti patrimoni degli ex capi fascisti.”<br />
Fu sciolto anche l’importante nodo posto dalla corrente democristiana accettando di<br />
concedere il diritto di cittadinanza ai contadini e i Coltivatori Diretti, sconfiggendo chi<br />
sosteneva la tesi di inquadrarli in un' organizzazione parallela, in forza <strong>del</strong> fatto che<br />
fin dal 1945 era stata costituta la Confederazione dei coltivatori diretti, detta la<br />
“bonomiana” dal cognome <strong>del</strong> suo fondatore Bonomi, direttamente legata alla Dc e<br />
fortemente ostile alla Cgidl.<br />
Furono, inoltre, superate le contrapposizioni politiche emerse con gli organizzatori<br />
<strong>del</strong> convegno sindacale di Napoli e fatti propri alcuni dei postulati approvati nel<br />
precedente Convegno di Bari.<br />
La realizzazione organizzativa si estese rapidamente mostrando un forte appoggio di<br />
base all'istanza unitaria, malgrado il testo <strong>del</strong> Patto non fosse immune da<br />
contraddizioni, da proposizioni non univoche, da reticenze e da propositi spesso<br />
rapidamente smentiti dai fatti nelle prove successive.<br />
Una contraddizione la si coglie già nelle prime righe, là dove il principio di autonomia<br />
sindacale è affermato subito dopo la definizione d'una matrice rigorosamente<br />
identificata nei tre partiti di massa e seguita dalla dichiarata adozione <strong>del</strong> sistema<br />
<strong>del</strong>le correnti partiticamente ispirate. A ciò si connette la formulazione assai elastica<br />
<strong>del</strong> punto 2b, secondo il quale "…la Cgidl è indipendente da tutti i partiti politici", ma "si assocerà,<br />
ogni volta che lo ritenga opportuno, all' azione dei partiti democratici che sono espressione di masse<br />
lavoratrici, sia per la salvaguardia e lo sviluppo <strong>del</strong>le libertà popolari, sia per la difesa di determinati<br />
interessi dei lavoratori e <strong>del</strong> paese..".<br />
Un'altra contraddizione ricorre fra la strettoia <strong>del</strong> punto 3, che stabilisce la presenza<br />
paritetica <strong>del</strong>le correnti nelle segreterie e nelle direzioni <strong>del</strong>la confederazione, <strong>del</strong>le<br />
federazioni e <strong>del</strong>le camere <strong>del</strong> lavoro e il punto 2a, che prescrive la "…elezione dal basso<br />
di tutte le cariche sociali"…. "in ogni grado <strong>del</strong>l' organizzazione…", lasciando intendere che non<br />
sarebbe stata una elezione a suffragio universale, ma che ogni corrente avrebbe<br />
eletto i suoi rappresentanti.<br />
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