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Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil

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Le vicende interne alle Confederazioni, soprattutto di UIL e CISL, si intrecciavano<br />

con quelle rivendicative e politiche in un turbinio di eventi che portarono i gruppi<br />

dirigenti ad essere impegnati su più fronti e spesso con alleanze che variavano<br />

lasciando spazi ad una dietrologia quasi mai rispondente alla realtà <strong>del</strong>le situazioni.<br />

Con o senza la vicenda <strong>del</strong>la svolta <strong>del</strong> Midas all’interno <strong>del</strong> PSI, nella UIL erano già<br />

maturate le condizioni per un cambio <strong>del</strong>la Segreteria Generale, così nel Comitato<br />

Centrale <strong>del</strong>la Confederazione <strong>del</strong> 29 e 30 settembre 1976 con la confluenza su un<br />

documento finale presentato dalle componenti socialiste e socialdemocratica, che<br />

raccolse 79 voti, venne eletto quale Segretario Generale Giorgio Benvenuto contro il<br />

documento <strong>del</strong>la minoranza che raccolse i 30 voti dei repubblicani, Il nuovo<br />

Segretario Generale fra i tanti impegni avrebbe guidato la UIL all’appuntamento<br />

congressuale <strong>del</strong> 1977.<br />

Il VII Congresso Confederale <strong>del</strong>la <strong>Uil</strong>, svoltosi a Bologna dal 29 giugno al 3 luglio <strong>del</strong><br />

1977 lanciò lo slogan "Partecipare per cambiare", a significare quanto la UIL<br />

puntasse e ritenesse fondamentale una effettiva partecipazione per realizzare una<br />

politica di piano, di risanamento e di sviluppo.<br />

Il Congresso confermò le divisioni esistenti riprodottesi, dalla fine <strong>del</strong> 1976, in tutti i<br />

Congressi e che nell’assise bolognese si concretizzarono con la presentazione di<br />

due mozioni finali, socialisti e socialdemocratici sostenitori di quella di maggioranza e<br />

i repubblicani di quella di minoranza accompagnata dalla dichiarazione di voto di<br />

astensione nella elezione di Benvenuto alla Segreteria Generale.<br />

La linea guida <strong>del</strong> Congresso era: "Un sindacato di partecipazione per l'unità tra i lavoratori, i<br />

giovani, le donne, i disoccupati". , frase scritta in grande sul pannello posto alle spalle <strong>del</strong>la<br />

presidenza, con ciò indicando non solo il tema <strong>del</strong>la discussione, ma anche la finalità<br />

rivendicativa <strong>del</strong> sindacato come momento essenziale per il cambiamento <strong>del</strong> Paese.<br />

Nelle due mozioni, pur avendo molti punti in comune, da parte <strong>del</strong>la minoranza<br />

repubblicana, vennero evidenziati i punti discordanti sulla differente maniera<br />

d’intendere l’autonomia, nella diversa elaborazione <strong>del</strong>la strategia socio-economica e<br />

nel diverso modo di concepire finalità e modi di porsi <strong>del</strong>l’organizzazione nei confronti<br />

<strong>del</strong>le realtà nazionali ed internazionali, interpretazione ovviamente respinta dalla<br />

maggioranza che ribadiva il ruolo autonomo <strong>del</strong>la UIL da ogni influenza partitica o di<br />

Governo, di aver liberamente promosso e sostenuto le rivendicazioni di riforma nei<br />

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