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Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil

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sua fondazione accoglierà anche l'adesione di una fazione <strong>del</strong>la componente<br />

repubblicana; così come quella successivamente costituita dagli "interventisti", usciti<br />

dall'USI a seguito <strong>del</strong>lo scontro insanabile sull'atteggiamento da tenere, da parte<br />

<strong>del</strong>l'Unione, nei confronti <strong>del</strong>la prima guerra mondiale, per fondare nel 1914 la UIdL -<br />

Unione Italiana dei Lavoratori*** - con lo specifico scopo di sostenerne l'entrata in<br />

guerra <strong>del</strong>l'Italia. I promotori provenivano da diverse matrici politico-partitiche,<br />

accomunati nella scelta di voler sostenere l'intervento nel conflitto, contro la<br />

posizione assunta dal PSI di "non sabotare e non aderire" e soprattutto quella degli<br />

anarco-rivoluzionari <strong>del</strong>l'USI fieri oppositori <strong>del</strong>l'intervento.<br />

La costituzione <strong>del</strong>l'USI avvenne in profonda rottura con la CGdL tanto che nella sua<br />

relazione introduttiva al congresso Alceste De Ambris, il principale promotore<br />

<strong>del</strong>l'iniziativa, né specificò bene le differenze sostenendo che i lavoratori dovevano<br />

avere fede solo nelle proprie forze quindi nelle proprie azioni "…tagliando il feticismo<br />

legislativo…" mettendo il sindacato in posizione neutrale rispetto tutti i partiti (compreso<br />

quello socialista) "…Il proletariato deve sapere che tanto avrà quanto saprà conquistare che non deve<br />

chiedere nulla a chicchessia se non alla sua volontà e alla sua unione…" ed ancora in polemica con<br />

la "centralista" CGdL precisò che l'Unione "… consiglia, sollecita, sorveglia, ammonisce anche,<br />

assiste: non comanda, la sua autorità se così può chiamarsi non è supremazia e coercizione…" quindi<br />

massima libertà ai sindacati aderenti in materia rivendicativa e organizzativa. Molto<br />

diversi saranno i concetti che De Ambris esprimerà due anni dopo, quando lasciata<br />

l'USI, redigerà la carta <strong>del</strong> Carnaro, ispirata da D'Annunzio, di cui fu il capo di<br />

gabinetto, divenendo un sostenitore <strong>del</strong>l'economia corporativa e trasfonderà anche<br />

nella fondazione <strong>del</strong>la UIdL unitamente ad una parte degli scissionisti <strong>del</strong>l’USI.<br />

Fatti che porteranno Gino Castagno a definirlo un "…sedicente dirigente sindacale<br />

rivoluzionario" che dopo aver incitato alla lotta più dura i lavoratori diserta "gli ultimi e decisivi comizi<br />

degli scioperanti", non assumendosi la responsabilità di come concludere la vertenza aperta…”.<br />

***La Uidl costituita, da una scissione dall’USI, prima <strong>del</strong>la grande guerra verrà formalmente fondata il 9<br />

giugno 1918 a causa <strong>del</strong>l’impegno di tutti i suoi dirigenti nel conflitto, con Rossoni Segretario Generale.<br />

L’organizzazione aveva tre camere sindacali sulle 8 aderenti in Romagna e quattro di queste 8 dirette da<br />

repubblicani –Forlì/Lugo/Ravenna/Jesi più quelle di La Spezia/Roma/Milano/Parma.<br />

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