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Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil

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lavoratori; la cessazione <strong>del</strong>lo strapotere dei grossi monopoli industriali e l’eliminazione <strong>del</strong> latifondo;..”<br />

il manifesto conclude con un appello per la costruzione di<br />

“..un sindacato unitario, forte ed efficiente nella lotta sociale, indipendente dai governi, dai partiti e da<br />

confessioni religiose...”<br />

Sono anni difficili non solo per una situazione economico-produttuiva e sociale di un<br />

Paese ancora sofferente per le conseguenze <strong>del</strong>la guerra, ma anche per la lenta<br />

ricostruzione <strong>del</strong>le istituzioni e di tutte le forme organizzate <strong>del</strong>la società, con il<br />

sindacato impegnato su più fronti: dalla costruzione <strong>del</strong>le proprie presenze sui posti<br />

di lavoro e nella società alla stipula dei contratti collettivi di lavoro, dagli accordi<br />

interconfederali agli interventi di legislazione sociale. Tra il 1950 e il 1953 furono<br />

stipulati contratti, accordi e intese per una grande parte dei settori produttivi e di<br />

regolamentazioni <strong>del</strong>l’attività e prestazioni dei lavoratori.<br />

Le difficoltà economiche erano una <strong>del</strong>le principali preoccupazioni dei dirigenti <strong>del</strong>la<br />

Confederazione, partiti per “l’ avventura UIL” senza garanzie partitiche e con scarse<br />

risorse, <strong>del</strong> tutto insufficienti a coprire lo sforzo organizzativo necessario per far<br />

affermare il sindacato. Nel momento più difficile, tra la fine <strong>del</strong> 1951 e il 1952, la UIL<br />

poteva contare sull’appoggio, senza più incertezze, dei partiti PSLI e PSU,<br />

unificandosi diventeranno il PSDI, <strong>del</strong> PRI, <strong>del</strong> <strong>Movimento</strong> Lavoratori Italiani fondato<br />

da Cucchi e Magnani***, da alcune organizzazioni e cooperative soprattutto emiliano-<br />

romagnole, raggranellando modeste risorse che si univano con altri contributi, ma<br />

non certo alle inesistenti montagne di dollari americani dei quali alcuni organi di<br />

stampa favoleggiavano essere nella disponibilità <strong>del</strong>la UIL. Proprio la crisi economica<br />

fece emergere come anche nella UIL non tutto filasse per il meglio, dato che alle<br />

difficoltà economico-gestionali si aggiungevano quelle politiche, presa com’era<br />

l’organizzazione da una posizione di equidistanza: dalla CGIL e dalla CISL, dall’una<br />

per essersi schierata con il fronte comunista e dall’altra per il permanere di uno<br />

*** Il 16 giugno 1951 i due deputati usciti dal PCI, unitamente ad altri socialisti, davano vita al<br />

<strong>Movimento</strong> Lavoratori Italiani come centro di promozione socialista schierato contro il governo di<br />

centro destra e di indipendenza dalle influenze russe e americane. Nel 1953, dopo un tentativo fallito<br />

di accordo con il PSI e il PSDI, trasformarono il movimento in partito: Unione Socialista Italiana<br />

partecipando, senza molto successo, alle elezioni politiche <strong>del</strong> 7 giugno 1953.<br />

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