Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil
Breve storia del Movimento Sindacale Italiano - Uil
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degenerazione <strong>del</strong>la confusione di ruoli <strong>del</strong> governo e <strong>del</strong>la opposizione “..e nell’adozione di un codice non<br />
scritto, con cui regolare la spartizione <strong>del</strong> potere e <strong>del</strong>le sfere d’influenza affaristica…”<br />
Il Congresso rivendica l’adozione <strong>del</strong>la politica dei redditi per il risanamento<br />
coniugato con uno sviluppo equo e solidale. L’XI Congresso ribadisce che l’unità<br />
sindacale “..si pone come una rinnovata, non più derogabile, necessità <strong>del</strong> sindacato di fronte alle nuove<br />
sfide <strong>del</strong> cambiamento..” facendo prevalere le ragioni <strong>del</strong>lo stare insieme, in una<br />
“..prospettiva di unificazione sociale che vada la di la <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> lavoro…con l’adozione di un nuovo e<br />
più ampio concetto di rappresentanza..”<br />
La UIL pone, fra l’altro, l’esigenza di mettere al centro <strong>del</strong> dibattito un nuovo<br />
regolamento per il rinnovo <strong>del</strong>le rappresentanze unitarie di base e una nuova<br />
concezione di “…riqualificazione <strong>del</strong>lo sviluppo, <strong>del</strong> benessere che diventa qualità sociale collettiva<br />
generale…” lanciando la proposta di un contratto per lo sviluppo, “..un contratto che<br />
individui i diritti, qualità e contenuti <strong>del</strong> processo di governo <strong>del</strong>l’economia e <strong>del</strong> sociale e che rafforzi in tale<br />
ambito il ruolo <strong>del</strong> sindacato.” Da ciò ne conseguono una serie di indicazione e proposte<br />
sullo stato sociale, sul mezzogiorno, il sistema produttivo e le privatizzazioni, e poi<br />
specifiche per i settori dal pubblico impiego all’agricoltura, ai fondi integrativi, scelte<br />
accompagnate dall’approvazione di una serie di ordini <strong>del</strong> giorno specifici su singole<br />
materie.<br />
Un congresso che ha posto la UIL al centro <strong>del</strong> dibattito non solo sindacale, ma<br />
anche politico tenuto conto <strong>del</strong>l’ampia partecipazione di autorevoli ospiti nazionale e<br />
internazionali.<br />
Tra l’undicesimo e il dodicesimo Congresso il movimento sindacale perde due<br />
grandi protagonisti, prima Bruno Storti e poi Luciano Lama e la UIL quella <strong>del</strong> suo<br />
primo Segretario Generale Italo Viglianesi, l’uomo che fortemente volle la<br />
costituzione <strong>del</strong>la UIL e che fu trainante non solo fra i “sindacalisti” convinti quanto lui<br />
<strong>del</strong>la indispensabilità di una terza Confederazione, ma anche nei confronti <strong>del</strong> partito<br />
facendogli distogliere l’appoggio ai fusionisti <strong>del</strong>la FIL confluiti nella CISL per<br />
esercitarlo nei confronti <strong>del</strong>la UIL.<br />
Le vicende giudiziarie, politiche e la pesantezza <strong>del</strong>la situazione generale dl Paese<br />
pare non incidano più di tanto nella preparazione <strong>del</strong>la campagna elettorale se non<br />
per lo spettacolo, non certamente edificante, come quello <strong>del</strong>la presentazione di ben<br />
321 simboli per le elezioni politiche, un record, a dimostrazione <strong>del</strong>la confusione<br />
esistente nell’agone <strong>del</strong>la politica.<br />
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