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13 Malattie infettive 13 Malattie infettive<br />
13.1 Malattie infettive (in ordine alfabetico) 13.1 Malattie infettive (in ordine alfabetico)<br />
Nome del test Quantità/Materiale Metodo<br />
Osservazioni<br />
n Chlamydophila (infezione da)<br />
In seguito a studi recenti la denominazione Chlamydia va adottata solo per Chl. suis e per<br />
Chl. trachomatis. Gli agenti infettivi noti finora come Chlamydia psittaci vengono distinti oggi in<br />
Chlamydophila abortus (ovino), caviae (cavia), psittaci (uccelli), felis (gatto) e pneumoniae.<br />
I Chlamydophila sono batteri intracellulari obbligati e pertanto diagnosticabili solo con difficoltà.<br />
L'infezione avviene di norma per via oronasale, ma negli ovini anche attraverso la monta.<br />
Sintomatologia I sintomi variano fortemente a seconda della specie animale e<br />
dell'individuo. Spesso si tratta di infezioni latenti.<br />
Ovino:<br />
- aborto<br />
Gatto:<br />
- congiuntivite<br />
- concausa della rinotracheite felina<br />
Uccelli:<br />
- scolo oculare e nasale<br />
- diarrea<br />
- dimagrimento<br />
Attenzione In Italia la psittacosi e le infezioni da Chlamydie dell'ovino<br />
sono malattie inserite nella lista B.<br />
Chlamydophila spp<br />
(DNA)<br />
a seconda della sintomatologia real time-PCR (1)<br />
Con l'analisi di un campione prelevato al momento della prima<br />
comparsa della sintomatologia si ottengono esiti più significativi.<br />
Trattandosi di un parassita intracellulare obbligato bisogna<br />
prestare attenzione a prelevare dei tamponi possibilmente<br />
ricchi di cellule. Un esito positivo alla PCR conferma il sospetto<br />
clinico della presenza di Chlamydia, un esito negativo, invece,<br />
non ne esclude la presenza. Il test PCR della regione genica<br />
16S rRNA per la rilevazione della cosiddetta Chlamydia psittaci<br />
non permette di distinguere l'una dall'altra Chlamydophila<br />
psittaci, Chl. abortus, Chl. felis e Chl. caviae. Per differenziare le<br />
specie di Chlamydophila citate sopra si può tuttavia prendere<br />
in considerazione l'adattamento delle singole specie ai loro<br />
animali ospiti: è così che si trova Chlamydophila psittaci negli<br />
uccelli, Chl. abortus soprattutto negli ovini, Chl. felis nei gatti e<br />
Chl. caviae nelle cavie.<br />
cfr. → capitolo 15, Esami di biologia molecolare<br />
Nome del test Quantità/Materiale Metodo<br />
Osservazioni<br />
Chlamydophila (Ac) 0.5 ml S CF (3)<br />
n CHV<br />
vedi → Herpesvirus canino<br />
n Cimurro<br />
La rilevazione di anticorpi anti-Chlamydophila è possibile in<br />
tutte le specie animali ad eccezione degli uccelli; non è<br />
possibile invece una differenziazione delle singole specie di<br />
Chlamydophila.<br />
L'infezione da virus del cimurro nel cane è una malattia altamente contagiosa, con decorso<br />
variabile da acuto a subacuto o cronico. L'agente responsabile è un Morbillivirus, che oltre al<br />
cane colpisce anche rappresentanti selvatici dei Canidi, rappresentanti dei Mustelidi, dei<br />
Procionidi e foche. La trasmissione avviene per mezzo di goccioline di areosol. Il virus viene<br />
espulso assieme a tutti i secreti ed escreti. Il periodo di incubazione dura dai 3 ai 7 giorni.<br />
Sintomatologia A seconda del ceppo virale e dello stato immunitario il cimurro<br />
può presentarsi in forme notevolmente diverse, con una varietà<br />
di sintomi dovuta alle infezioni batteriche secondarie seguite<br />
all'azione immunodepressiva del virus:<br />
- febbre<br />
- sintomi gastrointestinali (vomito, diarrea)<br />
- sintomi respiratori (rinite, congiuntivite, tosse, polmonite)<br />
- sintomi del sistema nervoso centrale (spasmi, atassie,<br />
paresi)<br />
- dentatura da cimurro<br />
- ipercheratosi dei cuscinetti plantari (Hard Pad Disease),<br />
dermatite<br />
- encefalite del cane anziano 'old dog encephalitis'<br />
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