28.05.2013 Views

download - Paolo

download - Paolo

download - Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Burocrazia e fisco a Napoli tra XV e XVI secolo<br />

diritti che si pagavano per l’attraversamento dei passi (pedaggi), dei corsi<br />

d’acqua (scafe), per l’accesso e l’utilizzazione delle foreste; le multe che si esigevano<br />

per danni cagionati, a cose e persone, da animali domestici; per l’uso di<br />

falsi pesi e misure. Il diritto del fondaco 283 che si pagava su tutte le merci,<br />

importate ed esportate; le gabelle speciali, come l’arboragio o scafagio 284 , per<br />

citare solo le più comuni, che si esigevano per le navi che trasportavano merci.<br />

La Sommaria controllava anche l’amministrazione dei beni della Corona<br />

285 . Il patrimonio regio, mentre sotto gli Angioini, pur essendo particolarmente<br />

esteso, era stato amministrato da un siniscalco, sotto Alfonso, ora che si<br />

era ridotto a poche masserie e tenute, distribuite in Puglia 286 , Calabria, Terra<br />

di Lavoro e Valle beneventana, secondo Pietro Gentile sarebbe stato affidato<br />

con alto stipendio e alta dignità allo spagnolo Pietro de Bisulduno 287 . In effetti,<br />

a partire dal 1448 288 , il suo nome e il suo visto cominciano ad apparire in tutti i<br />

documenti dei regni alfonsini; il suo titolo è quello di Conservatore Generale<br />

del Real Patrimonio. Tuttavia i suoi compiti appaiono ben più ampi, non<br />

limitati al solo patrimonio regio, ma estesi al controllo e alla valutazione<br />

dell’operato di tutti i funzionari delle amministrazioni locali, e potrebbero<br />

piuttosto identificarsi con quelli propri di un ministro delle finanze 289 . In tale<br />

nella città di Napoli e nei suoi casali, avveniva nelle taverne e nei negozi. Cfr. Repertorium, c. 178v;<br />

Faraglia, Bilancio, pp. 253-255. Ferrante ne regolò l’esazione onde evitare frodi fiscali; ASN,<br />

Arrendamenti 491, cit., c. 62r. Nel 1484 la estese a tutto il Regno, prescrivendo che «per lo vino se<br />

vendeva in le taverne et hostarie dove si magnava et allogiava si paga[sse] lo terzo de lo prezzo si<br />

vendea, et di quello si vendea ad minuto dove non si magnava et alloggiava si paga[sse] lo quinto»<br />

(Repertorium, c. 136r).<br />

283 Sulle differenze che intercorrevano tra la dogana e lo ius fundaci si era soliti, in età vicereale,<br />

insistere e polemizzare; cfr. De Rosa, Studi, p. 6. Così si osservava che il diritto di dogana, poiché si<br />

pagava alla contrattazione, veniva pagato ogni volta che si vendeva la merce, mentre il diritto del<br />

fondaco era pagato una sola volta (Repertorium, cc. 23v, 52r; BSNSP, ms. XXVIII C 8: Decreta<br />

Regiae Camerae Summariae ab anno 1467 ad annum 1566, c. 30r); che inoltre il diritto del fondaco<br />

era pagato da tutti, mentre il diritto di dogana non era pagato dai cittadini nella propria città; che<br />

infine il diritto di dogana era pagato su tutte le merci indistintamente, mentre il diritto del fondaco<br />

non si pagava sulle merci che non entravano nel fondaco. Cfr. Ageta, Annotationes, Parte I, p. 459.<br />

284 In Abruzzo, e in particolare sul Fortore e in Trani, si esigevano l’alboraggio in ragione di 3 tarì<br />

per ogni nave e lo scafaggio in ragione di 9 grana per oncia di mercanzie; cfr. Repertorium, cc. 1r,<br />

1v, 16v, 338v. L’alboraggio in Trani fu concesso in appalto alla casa Sifoli e Lambertini da Giovanna<br />

II e poi da Alfonso I fu loro riconfermato nel 1454; cfr. Repertorium, c. 26v. La Sommaria<br />

interveniva prontamente in caso di riscossione di gabelle “abusive”; così nel caso del castellano di<br />

Trani che costringeva le navi veneziane «che carricano per Candia ad pagare una cabella clamata la<br />

balestra como le navi che carricano per Alesandria et per altri lochi de infideli». La Camera il 27<br />

febbraio 1469 decretò che il castellano dovesse presentarsi entro due mesi alla Sommaria per render<br />

conto di tale esazione. Cfr. ASN, Summariae Partium 1, c. 136r.<br />

285 Gentile, Lo Stato, p. 37 sg., riferisce che Bartolomeo Gallina, razionale della Sommaria, l’11<br />

maggio 1456, fu incaricato di un’inchiesta sulla masseria di Puglia. Dato ricavato da Curia 3, f. 121.<br />

286 Sulla loro organizzazione cfr. Violante, Il re; Marino, Pastoral.<br />

287 Gentile, Lo Stato, p. 37 sg.<br />

288 Nel Repertorium, c. 19v, è detto: «Petro Busoldone conservatore generale del patrimonio et<br />

presidenti de la Camera. In Comune 1444 et 45, f. 237, tempore Regis Alfonsi primi».<br />

289 Cfr. Baviera Albanese, L’istituzione, pp. 142 sgg.; Ryder, The Kingdom, p. 210; Del Treppo, Il<br />

Regno, p. 282 sg. Il Gentile, Lo Stato, p. 38, riferisce anche che Pietro di Bisulduno veniva<br />

remunerato con 1000 ducati all’anno e con 6 tomoli di sale dal Fondaco di Napoli. Sul Conservatore<br />

102

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!