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2.4.2 Le competenze<br />

91<br />

Introduzione<br />

Per delineare l’ampiezza e la rilevanza delle competenze proprie della Sommaria<br />

in età aragonese, è necessario elencare, almeno per summa capita, gli<br />

uffici che a essa dovevano inviare i propri rendiconti per l’approvazione, anche<br />

per liberare la materia dalle incertezze e dalle ambiguità che gli studiosi dei<br />

secoli successivi andarono aggiungendo, evidentemente condizionati dall’importanza<br />

raggiunta da tale ufficio nei tempi in cui essi vivevano, fino all’abolizione<br />

della magistratura sancita col decreto del 19 dicembre 1807 che istituiva<br />

la Regia Corte dei Conti 221 .<br />

Sotto il controllo e la giurisdizione della Sommaria rientrava l’intero apparato<br />

amministrativo, permanente e specializzato, volto alla gestione delle risorse<br />

finanziarie, secondo una tendenza che può essere caratterizzata, in termini<br />

di idealtipo weberiano, come orientata alla costruzione di un monopolio fiscale<br />

sottratto al controllo e al dominio di altri poteri concorrenti sul territorio 222 .<br />

Un documento del 1444 legato al nome del Gran Camerario, Francesco<br />

d’Aquino, ci fa sapere che era fatto divieto assoluto alla Corte della Vicaria di<br />

conchiudere qualunque atto senza il consenso della Sommaria:<br />

ex nunc in antea nulle compositionis bannitis et foriudicatis in dicta Magna curia Vicarie<br />

nec aliqua alia exatio cuiuscumque fiscalis pecunia proventum fieri possint et nullo modo<br />

debeant sine conscientia et voluntate nostra seu nostri locumtenentis in absentia nostra<br />

ad hoc, ut ponantur et annotentur in Regestro Camere Summarie 223 .<br />

E non solo. Ogni sabato dovevano essere trasmessi alla Sommaria i nomi dei<br />

condannati, con l’indicazione delle colpe e delle pene; mentre ogni venerdì<br />

dovevano essere comunicati i nomi di coloro che erano stati imprigionati, con<br />

l’indicazione delle colpe di cui si erano macchiati.<br />

Item quod dicti officiales ipsius Magnae curie Vicarie teneantur et debeant quolibet<br />

sabbati die dare inscripto [sic] dicte Regie camere Summarie nomina et cognomina<br />

dictorum condepnatorum et bannitorum ac foriudicatorum pro annotatione predicta<br />

fienda [...] Item quod magister seu custos carceris dicte Magne curie Vicarie teneatur et<br />

debeat quolibet die veneris dare et presentare inscriptis [sic] dicte camere Summarie<br />

nomina et cognomina captivorum cum causis captionum et detemptionum 224 .<br />

221 Sull’istituzione della Regia Corte dei Conti: Landi, Istituzioni, II, pp. 955 sgg.<br />

222 Circa l’importanza per la struttura dell’idealtipo “Stato moderno” dei processi di costruzione di<br />

monopoli nello sfruttamento delle risorse fiscali e nell’esercizio della costrizione fisica, cfr. M.<br />

Weber, Wirtschaft, cit., pp. 29 sg., 516 sg., 518 sg., 821 sgg., ma passim (trad. it., p. 53 sgg.; IV, pp. 4<br />

sg., 7 sg., 478 sgg.); nonché Elias, Potere e civiltà, II. Il processo di civilizzazione, pp. 144 sgg. e 265<br />

sgg.<br />

223 Si veda il documento pubblicato in: Gentile, La politica, Appendice documentaria, pp. 64 sgg.<br />

224 Ibidem.

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