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69<br />

Introduzione<br />

scritture amministrative e contabili, particolarmente esposto al pericolo di<br />

rappresaglie e devastazioni. Bartolommeo Capasso sulla base di documenti<br />

angioini andati poi incendiati nel 1943 riferisce di distruzioni di scritture<br />

contabili nel 1346, in occasione della sollevazione seguita alla morte del marito<br />

di Giovanna I Andrea d’Ungheria; nonché di devastazioni di scritture della<br />

Regia Camera nel 1348, in occasione dell’assalto a Castel Nuovo compiuto dai<br />

soldati di Luigi d’Ungheria 151 . Un documento di re Carlo III del 6 aprile 1383,<br />

indirizzato ai luogotenenti del gran Camerario, riferisce poi che al tempo in cui<br />

il re<br />

intravit feliciter civitatem Neapolitanam, post cuius ingressum camera dicte Summarie<br />

extitit actis et quaternis omnibus prede exposita et totaliter illis expoliata, occupatis<br />

omnibus actis eisdem 152 .<br />

Il documento che ricorda tali circostanze attesta anche che la Sommaria era<br />

diventata, almeno dagli ultimi anni di regno di Giovanna I, la magistratura preposta<br />

al controllo delle procedure amministrative e alla verifica del possesso<br />

dei titoli per l’esercizio degli uffici regi, nonché il luogo in cui venivano esaminati<br />

e dibattutti i processi amministrativi. Il funzionario della dogana e del<br />

maggior fondaco della città di Salerno che avvia infatti il procedimento, per<br />

avere giustizia, si era rivolto «vive vocis oraculo [...] ad maiestatem condam<br />

domine regine» e Giovanna aveva dato incarico alla Sommaria di provvedere:<br />

Magnus camerarius ac [...] eius locumtenentes commiserunt et mandaverunt per eorum<br />

licteras speciales straticoto dicte civitatis Salerni ac iudici et actorum notario secum per<br />

curiam deputatis, ut de perceptione emolumentorum et iurium dicti officii utique<br />

licitorum et consuetorum se deberent veraciter informare et processum inde facere,<br />

ipsumque processum in scriptis fideliter exinde faciendum per eos sub eorum sigillis<br />

eisdem magno camerario vel eius locumtenentibus transmictere 153 .<br />

L’istruttoria processuale era poi stata compiuta e l’esito era stato trasmesso in<br />

plico chiuso e sigillato alla Sommaria, in cui nessuno aveva però voluto che<br />

processum predictum aperiri [aperui nel testo], inspici et discuti diligenter et actente,<br />

tenore ipsius processus, iuxta eius continenciam fieri eidem exponenti id quod est iuris<br />

Summarie, ut expedit.<br />

Carlo III ordina quindi di avviare tale procedura.<br />

Un anno dopo, la centralità acquisita dalla Sommaria nell’amministrazione<br />

finanziaria appare ormai un dato scontato, come risulta da una lettera del 3<br />

giugno 1384, con cui la regina Margherita, d’intesa con il consorte Carlo III,<br />

scrive al tesoriere del regno per affidargli la carica di erario di Principato Citra,<br />

151 Capasso, Gli archivi, p. 25.<br />

152 Carucci, Codice, I, pp. 232-234, nr. LXXX, in particolare p. 234.<br />

153 Ibidem, anche per la citazione seguente.

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