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Burocrazia e fisco a Napoli tra XV e XVI secolo<br />

Tali le competenze dei Magistri Rationales; tuttavia per il Moles esse<br />

erano essenzialmente di controllo superiore, se non di solo prestigio, in quanto<br />

di fatto la revisione dei conti spettava alla Camera della Sommaria. Egli dopo<br />

aver riportato integralmente il privilegio di re Alfonso I, del 23 novembre 1450,<br />

afferma:<br />

Ex his apparet, quod hoc Tribunal Camerae ab initio rerum divisum et separatum fuit a<br />

Magistris Rationalibus, nec ab ipsis dipendens [...].<br />

A sostegno cita una provisio di re Roberto e due provisiones della regina<br />

Giovanna I 44 .<br />

Il privilegio di re Alfonso afferma che, dagli inizi,<br />

rationes ipsae in Camera per Praesidentes et Rationales, ibidem ordinatos, summarie [per<br />

bilanci, conti generali] viderentur et restas liquidas exigendas Thesaurario, Magnus<br />

Camerarius et Presidentes ipsis suis literis significarent.<br />

Dunque deliberavano in proprio e indipendentemente dalla revisione o meglio<br />

dal controllo successivo.<br />

Indeque» rimettevano «rationes ipsas Magistris Rationalibus Magnae Regiae Curiae [...]<br />

qui easdem inde reviderent, discuterent, dubiaque inde assumerent et finaliter<br />

terminarent [...]<br />

per poi raccogliersi nell’ufficio del Gran Camerario con i presidenti e i razionali<br />

della Camera della Sommaria e, tutti insieme, dare la sanzione definitiva alle<br />

delibere. E ciò fino a re Ladislao, quando<br />

introduci coepit, ut rationes ipsae in Camera per Praesidentes et rationales [...] non modo<br />

summarie viderentur, sed discuterentur, assumerentque inde dubia, et finaliter inde<br />

terminarentur [...].<br />

Insomma si evitava quel che appariva una lungaggine burocratica, e si<br />

conferiva tutto il potere e l’autorità alla Sommaria 45 . Così volle anche re Alfonso,<br />

che probabilmente mal sopportava i Magistri Rationales, perché in gran<br />

numero e soprattutto perché diventati espressione dei Seggi cittadini, come si<br />

ricava dal Moles 46 ,<br />

[...] Magistri Rationales multi erant numero, omnes nobiles et quandoque fuerunt<br />

plusquam numero quinquaginta et sexaginta [...] 47 .<br />

44 Ivi, p. 195 sg.<br />

45 Il privilegio di re Alfonso è riportato supra, alle pp. 37-39.<br />

46 Moles, Decisiones, p. 196.<br />

47 Il Moles subito dopo aggiunge che «[...] non omnes ipsorum semper erant praesentes, ideo illi,<br />

qui aderant et erant assistentes in Tribunali vocabantur Magistri Rationales praesidentes [...]»,<br />

facendo da ciò derivare anche la denominazione dei Praesidentes della Sommaria (Ibidem).<br />

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