28.05.2013 Views

download - Paolo

download - Paolo

download - Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

47<br />

Introduzione<br />

del Toppi, egli afferma recisamente che Vinciguerra Lanario fu luogotenente<br />

della Sommaria molto prima di Alfonso e che sotto di questo fu primo<br />

luogotenente Nicola Antonio de’ Monti, patrizio di Capua, mentre era Gran<br />

Camerario Francesco d’Aquino, conte di Loreto 60 .<br />

Dopo il Giannone è opportuno riportare le osservazioni di Carlo Pecchia 61 .<br />

Questi, anche se fu riconosciuto valente scrittore di poesie serie e giocose in<br />

lingua italiana e latina, tanto che il Napoli-Signorelli 62 poteva affermare che il<br />

suo ditirambo Carnevale fosse il solo degno di gareggiare col Bacco in Toscana<br />

del Redi, legò il suo ricordo soprattutto all’attività di storico. Sicuro conoscitore<br />

della storia e del diritto pubblico delle Due Sicilie, accortosi, a proposito della<br />

Camera della Sommaria, di incertezze e contraddizioni presenti nell’opera del<br />

Giannone, tentò di correggerne le mende e di ricostruire ex novo la storia di<br />

quella istituzione.<br />

Egli stabilisce innanzitutto che, sotto Carlo I, ministro plenipotenziario in<br />

fatto di economia e finanze del Regno era il Gran Camerario, che presiedeva tra<br />

l’altro al tribunale dei Maestri Razionali. Lo stesso re<br />

volendo rendere più copiosa, e più spedita la riscossione dei proventi fiscali, [...] statuì nel<br />

Castello dell’uovo così la sua Regia Tesoreria, come ancora una nuova Camera di conti<br />

composta di alcuni Uffiziali, che col titolo di Presidenti preseder doveano a’ semplici<br />

razionali, o siano computisti: imponendo a tutti i debitori [...], che colà rimetter dovessero<br />

[...] il denaro in Tesoreria, ed i conti al Gran Camerario, o al suo Luogotenente, perché<br />

questi coll’ispezione dei Presidenti [...] rimettesse al Regio Tesoriero le note dei residui<br />

certi, ed incontrastabili, per la celere esazione; indi passasse i conti così sommati al<br />

Tribunale dei Maestri Razionali, affinché costoro rivedendoli, provvedessero di giustizia<br />

sopra le rimanenti partite dubbie.<br />

Inoltre i Maestri Razionali dovevano incontrarsi col Gran Camerario e con i<br />

Presidenti per concordare quanto potesse occorrere al servizio del Fisco. Tali<br />

disposizioni non ebbero luogo in Sicilia, per la rivolta che portò l’isola a<br />

staccarsi dal Regno di Napoli, mentre in questo restarono invariate sotto tutti<br />

gli Angioini, come dimostrano disposizioni, ordini e privilegi di re Carlo II, di<br />

re Roberto, della regina Giovanna II. Con costei è già chiaro che i conti erano<br />

rimessi ai Maestri Razionali solo per una supervisione e definitiva approvazione,<br />

in quanto ogni altra incombenza per decidere i termini dei pagamenti e<br />

le entità di essi spettava ai presidenti della Sommaria.<br />

Ritrovava poi presso il Toppi 63 alcuni Capitoli dei Maestri Razionali estratti<br />

dai Privilegi della Regia Zecca, in base ai quali poteva affermare che i Maestri<br />

Razionali erano nominati dai Seggi, non più di quattro per ciascun seggio e in<br />

carica effettiva per non più di sei mesi 64 . Che sedessero in tribunale per suffra-<br />

60 Giannone, Istoria, V, p. 140.<br />

61 Storia civile e politica del Regno di Napoli, da servire di supplemento a quella di Pietro<br />

Giannone, Napoli, 1783.<br />

62 Cfr. Napoli-Signorelli, Vicende, VI, p. 271.<br />

63 De Origine, I, In monumentis, p. 256.<br />

64 Rieletti non avevano capacità di voto, e solo se eletti all’unanimità dal Seggio, nemine

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!