28.05.2013 Views

download - Paolo

download - Paolo

download - Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

53<br />

Introduzione<br />

Rationales che esaminassero le entrate e le spese dei tesorieri regi, che controllassero<br />

i conti degli amministratori della casa reale, già esistevano. La novità<br />

introdotta da Manfredi fu quella di nominare degli uomini che per dirittura<br />

morale e competenza potessero essere revisori dei conti di tutti gli officiales<br />

regi preposti all’amministrazione delle finanze. I rationales curiae divennero<br />

Magistri Rationales, e ad essi fu affidata la responsabilità di un organo<br />

centrale e relativamente indipendente. Restarono gli uffici dei rationales periferici,<br />

ma i loro quaterniones dovevano essere verificati dai Maestri Razionali<br />

della Curia. Quando l’organo periferico avesse sollevato dei dubbi, senza possibilità<br />

di risolverli, interveniva l’organo centrale per dirimere la questione<br />

controversa. In ogni caso la decisione ultima spettava al sovrano, giacché la<br />

revisione dei conti era, per essenza, precipua funzione sua e dei suoi familiares:<br />

i razionali esaminavano infatti i conti «pro parte curie» 91 .<br />

Così elevato organo di controllo, al vertice dell’amministrazione, doveva<br />

certamente esercitare anche una funzione di ordine consultivo, al fianco del<br />

sovrano, per tutto ciò che riguardava la vita finanziaria ed economica del<br />

paese. Di questo è convinta Adelaide Baviera Albanese 92 sulle orme del<br />

Minieri-Riccio 93 . Proprio l’altezza della carica e della dignità ad essa connessa<br />

dovette contribuire alla trasformazione dell’ufficio da specificamente tecnicoamministrativo<br />

ad organo politico, i cui membri, col passar degli anni, divennero<br />

oggetto di scelta ed elezione da parte dei Seggi della città di Napoli 94 . La<br />

relativa appartiene invece alle creazioni più originali e genuine di Federico II», ed a conferma cita<br />

Carcani, Constitutiones, I, 90, e Winkelmann, Acta imperii, I, pp. 748 sg., nr. 995. Tuttavia in<br />

Carcani, I, 90, non vi è menzione di magistri rationales; in Winkelmann (Acta imperii, nr. 995.<br />

Auskunft über die Pflichten der rationales in staufischer Zeit) il riferimento sembra piuttosto agli<br />

anni di Manfredi, come intende del resto lo stesso Winkelmann (ivi, p. 751 sg.): il documento è stato<br />

da Sthamer, Das Amtsbuch, p. 103 sg., attribuito ai primi anni di Carlo I. Sulla crescita di<br />

importanza dell'ufficio di Gran Camerario, assegnato sotto Manfredi a Manfredi Maletta: Brantl,<br />

Kanzlei, p. 341 sg.<br />

91 Winkelmann, Acta imperii, p. 671, nr. 881. Non diversamente con i successivi sovrani: «Re Carlo<br />

[il 15 febbraio 1267] pubblica una legge con la quale ordina che in ogni anno nel giorno primo di<br />

maggio e nel giorno primo di novembre egli terrà Curia Generale, innanzi alla quale dovranno<br />

comparire personalmente tutti i Giustizieri del reame, tutti i Secreti, i Maestri delle foreste, i Maestri<br />

Massari, i Maestri delle razze, i Maestri delle Zecche, il Vicario di Sicilia e tutte le altre autorità del<br />

Reame per render conto della tenuta amministrazione e degli abusi e degli eccessi commessi,<br />

dovendo rispondere e giustificarsi sulle accuse che contro di essi verranno fatte da qualunque<br />

persona. Ordina ancora che tutte queste autorità debbono rispondere dell’operato dei propri uffiziali<br />

e subalterni; e che nel solo caso d’infermità sia permesso mandare i propri luogotenenti; e che<br />

nessuno di essi potrà ritirarsi senza speciale permesso ricevuto direttamente dal re»; cfr. Minieri<br />

Riccio, Alcuni fatti, p. 23.<br />

92 Baviera Albanese, L’istituzione, p. 118.<br />

93 Minieri Riccio, Saggio, I, p. 122.<br />

94 Secondo Ryder, The Kingdom, p. 15, Carlo I concesse questo privilegio alla città di Napoli, forse<br />

sull’esempio di Filippo Augusto che aveva assegnato a sei cittadini di Parigi il compito di sorvegliare<br />

la contabilità regia, ma non rivela la fonte da cui ha tratto la notizia. Il Pecchia, a p. 113 e sg. della<br />

sua già cit. Storia civile e politica, cita alcuni capitoli sui Maestri Razionali che egli dice estratti dal<br />

Toppi dai Privilegi della Zecca (Ex volum. Reg. Siclae, fol. 12 a t. et seq. apud Toppi in monumentis,<br />

p. 256). Tra l’altro, in essi, si afferma «quod sit licitum cuilibet Sedili Civitatis Neapoli, in quo sunt<br />

Magistri Rationales, eligere ad sedendum in dicta Curia tot Magistros Rationales [...]». Il Pecchia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!