28.05.2013 Views

download - Paolo

download - Paolo

download - Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Repertorium Alphabeticum Solutionum Fiscalium Regni Siciliae Cisfretanae<br />

babilità un tentativo di emendazione, operato dallo scriba, per sottrarsi alle panie della lettura di<br />

un originale ms. poco perspicuo.<br />

40<br />

Iacopo de Tarsia, cosentino, figlio di Galasso di Tarsia; dopo la morte del padre successe al fratello<br />

primogenito Nicola nel possesso del feudo di Belmonte e della terra di Tenga (ASN, Petizioni<br />

1, c. 125v). Morì nel 1491, e a lui successe il figlio Galasso, che fu signore anche della terra di Santa<br />

Barbara (ASN, Petizioni 8, c. 184). La carica di capitano a guerra di Cosenza fu monopolizzata da<br />

questa famiglia «da tempo del Serenissimo re Alfonso I, immortale memoria, et successive de li<br />

altri ri de casa de Aragona, lo avo et deinde lo patre de dicto Galaxo et appresso ipso Galaxo havere<br />

tenuto et posseduto lo officio de capitaneo ad guerra de li casali de Cosenza, con tucte dignitate,<br />

prerogative, gagii, emolumenti soliti et consueti et con provisione de oncze XXV lo anno, da essereli<br />

pagati sopra li pagamenti fiscali, cabelle et tucte altre intrate de la terra de Bellomonte spectante<br />

a la Regia Corte, sì como de epse appare per privilegii de li predicti ri de casa de Aragona, a<br />

li quali se referisce et vole siano per expressi adnotati in dicto privilegio [...]» (ASN, Partium 15,<br />

c. 151, lettera del 12 gennaio 1506). Nel 1486 fu tuttavia il figlio Galasso, e non Iacopo, a succedere<br />

nella carica di capitano a guerra: «Thesorero, per parte del magn.co messer Galasso, figliolo de<br />

messer Iacovo de Tarsia, nce è stato exposto como, essendo stato ordinato capitanio ad guerra<br />

in li casali de Cosenza lo anno quarte indictionis proxime passato, che fo la guerra [...]» (ASN,<br />

Partium 27, c. 270, lettera del 13 dicembre 1487). Per la fedeltà mostrata da Galasso prima verso i<br />

sovrani aragonesi e poi quelli spagnoli, nel 1505 gli furono riconfermati da Ferdinando il Cattolico<br />

i feudi e la capitania, e gli venne inoltre concessa una rendita annua di duecento ducati. La sua<br />

carriera proseguì poi con le cariche di regio consigliere e di reggente della Vicaria, culminando<br />

infine in quella di luogotenente del Maestro Giustiziere; morì tra il marzo e l’aprile del 1513; cfr.<br />

De Frede, Il poeta, pp. 10 sgg., che pubblica gli ultimi due documenti citati alla p. 86 sg.<br />

41<br />

Non è tra i frammenti Commune Summariae custoditi in ASN, Museo 99 A 31.<br />

42<br />

ASN, Partium 53, c. 3v, lettera del 17 luglio 1503. Cfr. inoltre infra, c. 46.<br />

43<br />

Si tratta di Alfonso de Cardona che era stato investito da Alfonso d’Aragona della città di<br />

Reggio, col titolo di conte, con diploma del 17 novembre 1439; lo stesso sovrano lo riconfermò in<br />

tale signoria con un nuovo diploma il 24 luglio 1452. Cfr. Mazzoleni, Fonti, p. 128. Spanò Bolani,<br />

Storia di Reggio, vol. I, p. 276, aveva invece sostenuto che l’investitura avvenne nel 1443.<br />

44<br />

È Onorato Gaetani d’Aragona (1414­1491), che divenne conte di Fondi intorno al 1440, cfr.<br />

Volpicella, Note, pp. 334­336; Caracciolo, De varietate, p. 86 sg.; Gaetani, Domus, I, pt. II, pp. 71<br />

sgg.; Idem, Caietanorum, Tv. 38.<br />

45<br />

Quasi certamente Pietro Sanchez. Cfr. Codice Chigi, p. 131, 18 ottobre 1451.<br />

46<br />

Il Bianchini (Storia, pp. 177­178) fa risalire l’introduzione di questa gabella a Carlo III di<br />

Durazzo (1382­1386) e sostiene che il 18 giugno 1452 l’area della sua riscossione sarebbe stata<br />

ul teriormente ampliata da Alfonso I a tutto il Regno, dalla foce del Tronto sino all’estrema punta<br />

di Reggio. Tuttavia in un banno riportato in un frammento di registro Commune Summariae<br />

custodito in ASN, Museo 99 A 31, I, c. 117, si ritrova che lo spazio della sua riscossione era già<br />

definito nei termini a noi noti il 25 giugno 1445; inoltre secondo quanto è riportato infra, c. 95,<br />

tale provvedimento può essere anticipato al 17 marzo 1445. La datazione al 1345 che si ritrova nel<br />

Repertorium rappresenta con ogni probabilità un lapsus dello scriba pro prio per 1445.<br />

47<br />

Conte di Sinopoli (RC) era Carlo Ruffo, cfr. Ryder, The Kingdom, pp. 44­45, 342­343. Il privilegio<br />

di Alfonso I cui qui si fa riferimento è dell’11 dicembre 1441. Cfr. Fonti Aragonesi, I, p. 32,<br />

n. 61.<br />

48<br />

Caloveto (CS).<br />

49<br />

Nardò (LE).<br />

50<br />

Sant’Agata del Bianco (RC).<br />

51<br />

Aquino (FR).<br />

52<br />

RC.<br />

53<br />

RC.<br />

54<br />

CS.<br />

55<br />

Nel 1444 era castellano di Ischia il “nobile viro Iohanni Medico de Barchinone”, cfr. ASN,<br />

Museo 99 A 31, I, cc. 19v-20; Fonti Aragonesi, IV, p. 8 sg., n. 36.<br />

56<br />

«CALANNA, o Calandra, terra in Calabria ulteriore nella diocesi di Reggio», cfr. Giustiniani,<br />

Dizionario, III, p. 28.<br />

57<br />

Gabella della canapa.<br />

479

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!