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Repertorium Alphabeticum Solutionum Fiscalium Regni Siciliae Cisfretanae<br />

243­258. Su di lei cfr. Bogucka, Bona Sforza; Calò Mariani­Dibenedetto, Bona Sforza; Bona<br />

Sforza.<br />

253 Nel testo “Apolonie”: caso evidente di comparsa di ­a­ quale «suono parassita» per «concrezione<br />

dell’articolo». Cfr. Rohlfs, Grammatica, Fonetica, p. 477, par. 341.<br />

254 Ludovico Maria Sforza Visconti, detto il Moro, duca di Bari, poi duca di Milano (1494).<br />

255 È tra i registri di questa serie archivistica andati distrutti. Non vi è riferimento a questo provvedimento<br />

nell’Inventario dei Partium 5II, del XVII secolo, della Sez. Pol.­Dipl. dell’ASN.<br />

256 È tra i registri di questa serie archivistica andati distrutti. Non vi è riferimento a questo provvedimento<br />

nell’Inventario dei Partium 5II, del XVII secolo, della Sez. Pol.­Dipl. dell’ASN.<br />

257 Giuliano Conci, napoletano stabilito a Maiori, investì nei negozi marittimi. Cfr. Leone, Amalfi,<br />

p. 221.<br />

258 Sta per Comune.<br />

259 Nel territorio dell’attuale comune di Manfredonia (FG).<br />

260 Figlio di Gurrello e di Cizulla de Alferiis, nacque alla fine del XIV secolo. Era nipote di Antonio<br />

Carafa, detto Malizia. Fu valente uomo d’arme, fedele alla parte aragonese sin dal primo intervento<br />

di Alfonso d’Aragona nel Regno. Almeno dal 1444 fu giustiziere di San Germano (Cassino,<br />

FR); dal 1448 castellano di Castel Capuano, a Napoli; dal 1452 ebbe conferma della capita nia<br />

di Sant’Arpino (CE). Morì con ogni probabilità nel 1458. Cfr. Petrucci F., Carafa, Caraffello.<br />

261 Cfr. infra, c. 137v.<br />

262 ASN, Notamenti 16, c. 241, 3 dic. 1530, in seguito a una causa dei nobili Marco Antonio<br />

Filomarino, Alfonso Caracciolo e Giovan Gaspare de Loffredo, che sostenevano essere «domini<br />

et patroni cabelle vini civitatis Neapoli», contro la città di Napoli e Fuccilo de Micono, di Napoli.<br />

263 ASN, Partium, 27, rispettivamente cc. 83v­84r v e c. 11, lettere del 14 agosto e 16 giugno 1487.<br />

Cfr. infra, cc. 42, 142.<br />

264 ASN, Notamenti 6, cc. 50 v­52, non 53; 5 feb. 1504.<br />

265 Il Comune XXI era relativo al 1458; non è tuttavia tra i frammenti in ASN, Museo 99 A 31.<br />

266 ASN, Museo 99 A 31, I, c. 101v, lettera del 18 ottobre 1444; Fonti Aragonesi IV, p. 16, n. 63.<br />

267 Questa carta, in cui si riportava la «pragmatica contra exemptiones fiscalium funcionum nobilium<br />

et literatorum» del 31 ag. 1488, è integralmente trascritta in ASN, Diversi, I num., 52 bis,<br />

c. 70 sg. Ma cfr. anche infra, cc. 79, 143v e nota, 169v.<br />

268 Il Comune XXI era relativo al 1458; tuttavia i frammenti di registri di quest’anno contenuti in<br />

ASN, Museo 99 A 31 sono di altri registri.<br />

269 Cfr. infra, cc. 46, 118v, 137, 144, 164, 312v, 313. Mola e Castellone di Gaeta vennero accorpate<br />

in un solo comune nel 1819, che dal 1862 riprese l’antica denominazione di Formia (LT). Il passo<br />

di Mola ha rappresentato, fino al 1860, anche uno dei capisaldi militari del Regno: si veda, ad<br />

esempio, la suggestiva descrizione della battaglia, ingaggiata nel 1503 dalle truppe di Consalvo<br />

Fernández de Córdoba contro quelle francesi, guidate dal marchese Ludovico II di Saluzzo, vicerè di<br />

Napoli, proposta da Francesco Guicciardini, Storia d’Italia, Lib. VI, 7, e la ricostruzione dello scontro<br />

in Pieri, La battaglia. Il ponte venne distrutto dalle bombe alleate nel 1943; ogni sua traccia è<br />

stata infine cancellata dal riassetto urbanistico di Formia nel secondo dopoguerra.<br />

270 ASN, Notamenti 3, c. 119, 1 marzo 1487.<br />

271 Cfr. infra, cc. 105v, 126v. Il registro Curie V da cui cita l’estensore di questa sezione del<br />

Repertorium è relativo agli anni 1507­13. Il conte di Trivento qui menzionato è, con ogni probabilità,<br />

ancora Michele D’Afflitto, che acquistò la contea nel 1505, per 10.000 ducati, da Galzerano<br />

de Requesens, gentiluomo catalano e regio consigliere, governatore di Catalogna e capita­<br />

no generale delle galere d’Aragona – che già comandava nel 1437 – (su di lui si veda Ryder,<br />

Alfonso, pp. 383 sgg. e passim), e dalla figlia di questi, Isabella Enriquez de Requesens, moglie di<br />

Raimondo de Cardona. La contea di Trivento comprendeva le terre di Trivento, Pescopignataro,<br />

Pizzoferrato, Scontrone, Valleregia e Villa di Valle regia. Nel 1510 il d’Afflitto cadde tuttavia in disgrazia<br />

e il Cattolico lo privò dell’ufficio di luogotenente della Sommaria investendone Girolamo<br />

de Francesco. Cfr. Volpicella, Note, pp. 218, 408 sg.<br />

272 Cfr. infra, c. 126v.<br />

273 Mercante catalano che acquistò enorme importanza nei finanziamenti alla corte. Il suo inserimento<br />

nelle file del baronaggio, con l’acquisto della contea di Matera nel 1515, assume valore emblematico<br />

anche per le modalità del controllo viceregio dell’aristocrazia: cfr. Coniglio, Il Regno,<br />

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