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113<br />

Introduzione<br />

dell’epoca. Ciò è tra l’altro confermato da un manoscritto inedito custodito all’Archivio<br />

di Stato di Napoli 330 . In esso è contenuta l’istruttoria di un processo<br />

per cattiva amministrazione contro il credenziere della dogana di Fortore<br />

Gaspare Gentile, svoltasi dal 14 al 24 febbraio 1472 331 , prima a San Severo, poi<br />

a Fortore, all’abbazia di Ripalta, infine a Lucera e a Manfredonia, secondo<br />

quanto imponeva l’escussione dei testi. Con ogni probabilità essa fu condotta<br />

da un commissario con funzione inquirente; già precedentemente vi era stata<br />

una examinacione del magnifico messer de Avanzo regius magister portulanus.<br />

Secondo i testimoni, il Gentile faceva tutt’altro che attendere ai suoi doveri<br />

e quindi agli interessi del regio fisco. Anzi essi affermavano che egli perpetrava<br />

illeciti e crimini in combutta con il portolano del luogo e con il sostegno di<br />

numerosi uomini che aveva alle sue dipendenze. Dalle diverse testimonianze<br />

emerge che egli gestiva con il figlio un’attività commerciale, speculando ai<br />

danni del fisco, e che con altri aveva aperto una rivendita di grano presso cui<br />

costringeva i mercanti ad approvvigionarsi. Li gravava inoltre di ogni sorta di<br />

angherie, sottraendo loro, a suo arbitrio, le merci. Non rispettava le franchigie;<br />

sbrigava anzitutto gli affari di coloro che erano disposti a pagargli un sovrappiù;<br />

si serviva spesso di due tomoli di diversa capacità, sfruttando la differente<br />

misura a proprio vantaggio. Costringeva i barcaioli che trasportavano le merci<br />

dalla terraferma sulle barche a pagargli una tangente per ogni carico e a<br />

svolgere per lui lavori non retribuiti. Secondo i testimoni era capace di giungere<br />

alle minacce e alle percosse pur di ottenere il proprio tornaconto. Benché la<br />

sentenza non ci sia pervenuta, lo zelo con cui vengono interrogati i testi e la<br />

precisione con cui vengono esposti i capi d’accusa lascia chiaramente intendere<br />

la volontà di giungere all’accertamento dei crimini, senza nulla nascondere.<br />

Anche se il fenomeno sociale e criminoso sembra che avesse raggiunto un<br />

notevole livello di integrazione nell’attività amministrativa ed economica del<br />

basso Fortore, dalle risposte dei testimoni si evince che esso non avesse affatto<br />

conseguito una dimensione ambientale tale da convincere le persone<br />

implicate che i loro comportamenti non fossero illeciti. La tempestività e la<br />

330 ASN, Regia Camera della Sommaria. Attuari Diversi. Inventario 87, fascio 1, fascicolo 3.<br />

Numerose sono le attestazioni di tale scrupolosità. Ad esempio, per incentivare i propri funzionari a<br />

«detegere tutte le fraude fatti per comissarii, erarii et altri in provintia Calabrie, secreti, portulani,<br />

credenzerii, salinarii, castellani et altri officiali magiori et minori in tutta la provintia di Puglia et<br />

cossì in ⋅lloro conti dati in Camera de li quali la Corte ne ha notitia», la Sommaria prometteva loro<br />

una parte del danaro recuperato. Nel 1444-45 venne loro promessa la sesta parte del valore delle<br />

frodi da loro scoperte; cfr. Repertorium, c. 194v. Venuta a conoscenza che un funzionario di bagliva<br />

non era solerte nell’esigere i diritti connessi al suo ufficio, la Sommaria scriveva: «Et perché simo<br />

informati che tepidamente recollyte la detta raione [della dogana] ve decimo et da parte del Signor<br />

Re ve comandamo per interesse de la Regia Corte debiate exigere et recolligere li ditti XVIII° gr. per<br />

ciaschuna untza de la valuta de tutte robbe et mercantie che se venderanno et accattaranno per li<br />

foresteri in de la cità de Carinola et suo territorio et destritto» (ASN, Summariae Partium 1, c. 51r;<br />

lettera del 19 maggio 1468).<br />

331 Tale datazione si ricava da un riferimento a c. 16r alla V indizione. Non è possibile circoscrivere<br />

con maggiore precisione gli anni della sua amministrazione. Nel processo, al c. 8r, vi è un riferimento<br />

all’anno 1469. In ASN, Summariae Partium 1, si ritrova alle c. 37v-38r che il Gentile era già in<br />

carica il 19 marzo 1468.

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