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77<br />

Introduzione<br />

deva al lavoro di tutti, un revisore generale dei conti 184 , un avvocato fiscale 185 e<br />

un percettore per il pagamento degli stipendi al personale 186 . Alla Sommaria<br />

era poi aggregato un archivio cui era preposto un archivario.<br />

Il Messer 187 riporta relativamente all’anno 1458 i nomi di 4 presidentes<br />

(con uno stipendio di 50 once all’anno), 9 razionali (con stipendio di 25 once<br />

all’anno), di 3 scrivani (3 once all’anno), 3 comestabuli (3 once) 188 .<br />

Il Barone, per l’anno 1489, ritrova nelle cedole della Tesoreria i nomi del<br />

luogotenente, di 7 presidenti, di 11 razionali, di un annotatore generale, di un<br />

mastrodatti 189 .<br />

Il Toppi 190 riferisce che nel 1495 erano in carica 26 presidenti. Il re Ferdinando<br />

II il 26 luglio del medesimo anno li ridusse a 5, quasi certamente volendo,<br />

dopo il suo rientro nel Regno, epurare i funzionari che si erano compromessi<br />

con Carlo VIII 191 . Per il 1443 riporta i nomi di coloro che sottoscrissero<br />

una causa di falso intentata al regio tesoriere di Abruzzo, Andrea de Sanctis di<br />

Ortona a Mare: si tratta di 2 razionali e di 12 presidenti tra togati e idioti 192 . Lo<br />

184 Il 18 dicembre 1445 Alfonso chiamava a tale incarico Giliforte de Ursa con stipendio annuo di 80<br />

once e nello stesso giorno lo nominava auditore dei conti della Sommaria con 50 once di stipendio.<br />

185 Il Toppi, De Origine, I, a p. 187, dice che nel 1452 aveva tale incarico Pietro Marco de Giptiis,<br />

presidente della Sommaria.<br />

186 Gentile, Lo stato, a p. 24 sg. Questi ci informa anche che ai procuratori del fisco era assegnato<br />

uno stipendio annuo di 50 carlini d’argento, nonché 6 tomoli di sale. Il gran camerario aveva diritto<br />

a 25 tomoli di sale, i presidenti a 6 tomoli, i razionali e i procuratori a 4 tomoli, i comestabili e gli<br />

scrivani a 2 tomoli: secondo l’ordine della Sommaria del 19 novembre 1449. Di notizie relative<br />

all’assegnazione del sale ai funzionari molte se ne ritrovano nel Repertorium, come ad esempio alla<br />

c. 156v.<br />

187 Messer, Le Codice, Paris, pp. 58 sgg.<br />

188 Per quanto rigurda gli stipendi, nel Repertorium, a c. 193v, si riporta quanto scritto nel registro<br />

Comune dell’anno 1444-45: «Iacobus de Aquino de Ebulo regius secretarius ac rationalis Camere<br />

Summarie cum provisione duc. 288 pro ditto officio rationalis». In Gentile, Lo stato, a p. 23, troviamo<br />

che a Innico d’Avalos era assegnato il 17 settembre 1449 il consueto stipendio annuo di 366 once<br />

pagabili in tre rate: a settembre, a Natale e a Pasqua.<br />

189 Barone, Cedole, X (1885), p. 5: «E tra i componenti della Sommaria, Giulio de Scorciatis<br />

luogotenente del Gran Camerlengo, Giovanni Andrea de Cioffo, Pietro Cola di Alessandro, Cola<br />

Barone, Francesco Scarano, Francesco Sacles, Giovanni Pontano, Colantonio Gagliardo presidenti.<br />

E Jacopo Andrea Coco, Pietro Lupo, Nardo Campanile, Geronimo di Alessandro, Gabriele della<br />

Monaca, Basilio de Miro, Cesare Longo, Paris Longobardo, Giulio de Raimo, Allegro de Bonello,<br />

Dionisio Mortella, razionali − Pietro de Golino, dicto lo compare, generale annotatore, e Francesco<br />

Coronato maestro d’atti».<br />

190 De origine, lib. 4, p. 146: «Caesar Pignatellus, ut Locumtenens, Ioannes Andreas Cioffus,<br />

Antonius de Alexandro, Raynaldus Brancatius, Berardinus Marchesius, Ioannes Aloysius Attaldus,<br />

Ioannes Pontanus, Domitius Caracciolus, Giulielmus Zapporta, Pirrus Pisanellus, Andreas de Pace,<br />

Aloysius de Raymo, Simion Casolla, Ioannes de Costantio, Andreas Mariconna, Antonius Cappellus,<br />

Troianus de Boctunis, Antonius Rota, Petrus Lupus, Hieronymus Miraballus, Mattheus de Afflicto,<br />

Nicolaus de Amato, Franciscus Coronatus, Antonius de Ianuario, Franciscus Caracciolus, Antonellus<br />

de Stephano et Berardinus Galeota». Conferma il numero di 26 presidenti anche ivi, p. 227 sg.<br />

191 Del resto nel processo contro J. de Libera (ASN, Attuari diversi, fascio 1124, fascicolo 1, c. 22),<br />

analizzato infra, p. 117 sg., quando i presidenti furono chiamati a votare la sentenza, alcuni si<br />

pronunciarono per la condanna dell’accusato come traditore. Simili prese di posizione non<br />

potevano restare senza conseguenze al ritorno degli antichi regnanti.<br />

192 Toppi, De Origine, p. 148, in cui precisa anche che i presidenti non dottori erano stati sempre in<br />

precedenza razionali della Regia Camera «in negotiis tribunalis valde peritos». Come esempi cita

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