Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...
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In questa cont<strong>in</strong>ua alternanza tra momenti di sfida e aggressività -<br />
spesso immotivata -, e momenti di dipendenza e "fame affettiva", <strong>in</strong>izia<br />
<strong>in</strong> realtà il lungo e laborioso lavoro del lutto.<br />
Il processo di elaborazione del lutto permette, attraverso una<br />
varietà di stati affettivi, di <strong>in</strong>teriorizzare la persona perduta rendendola<br />
oggetto di memoria, e generalmente "è <strong>in</strong>dice di maturità affettiva e di<br />
una personalità <strong>in</strong>tegrata" (Ferraro, 1992). Nei bamb<strong>in</strong>i abbandonati ci<br />
troviamo <strong>in</strong>vece di fronte a un lutto "congelato", "una sorta di morte<br />
psichica del Sé oltre che dell'oggetto" (ibidem), dove la perdita della<br />
madre ha immobilizzato tutte le parti vitali e dove, <strong>in</strong> un'impossibile<br />
<strong>in</strong>troiezione dell'oggetto perduto, viene <strong>in</strong>seguita la sua permanenza <strong>in</strong><br />
un mondo <strong>in</strong>terno distrutto e annientato dall'odio.<br />
Scrive Bowlby (1980) a questo proposito:<br />
La perdita di una persona amata non suscita solo un <strong>in</strong>tenso desiderio di ricongiungimento<br />
con essa, ma anche dà orig<strong>in</strong>e alla collera per la sua dipartita, e, solitamente più avanti, a un<br />
certo grado di distacco; dà orig<strong>in</strong>e non solo a una richiesta di aiuto, ma anche al rifiuto di<br />
coloro che cercano di rispondervi (Bowlby, 1980, p. 46).<br />
Questa collera, che <strong>in</strong> un lutto sano viene diretta verso la persona<br />
perduta (Bowlby, 1980), rimane qu<strong>in</strong>di imprigionata nel Sé, andando a<br />
distruggere e a popolare il mondo <strong>in</strong>terno di questi bamb<strong>in</strong>i di oggetti<br />
sparsi, rotti, scissi (Fabbrici, 2001), <strong>in</strong> cui la rappresentazione della<br />
persona scomparsa non può rendersi disponibile al ricordo, perché si<br />
stabilisce <strong>in</strong> questa desolazione psichica "con le caratteristiche di un<br />
oggetto fuori del tempo e dello spazio" (Ferraro, 1992), cioè come un<br />
oggetto phantome (fantasma).<br />
Come sopravvivere psichicamente <strong>in</strong> un mondo estraneo fuori e<br />
persecutorio dentro?<br />
Attraverso l'unico mezzo di comunicazione che permette<br />
nell'immediato di evacuare tutta la loro rabbia e la loro paura, cioè<br />
attraverso il comportamento (Vitolo, 1995a). Riuscire f<strong>in</strong>almente a<br />
rappresentare all'esterno la versione drammatica di questo terrifico<br />
mondo <strong>in</strong>terno, li aiuta non solo ad espellere dal Sé l'aggressività<br />
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