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Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...

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Su un piano <strong>in</strong>conscio, <strong>in</strong>dipendentemente dall'esistenza di una<br />

reale situazione di abbandono o dalla morte di queste persone, soggiace<br />

<strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>elim<strong>in</strong>abile negli adottanti il vissuto di aver rubato il<br />

bamb<strong>in</strong>o (Bal Filoramo, 1993). La paura che i genitori naturali vogliano<br />

vendicarsi del furto andandosi a riprendere il figlio o rapendolo a loro<br />

volta, li fa vivere il bamb<strong>in</strong>o come una refurtiva da nascondere o<br />

tuttalpiù da rendere irriconoscibile 3 . Alcuni genitori, ossessionati da<br />

questa persecuzione quasi delirante, arrivano addirittura a cambiare<br />

quartiere o città per far perdere le tracce di sé e del bamb<strong>in</strong>o a questo<br />

irreale genitore <strong>in</strong>terno (Villa, 1995c). Nelle adozioni nazionali il<br />

rischio che questo possa succedere è sicuramente maggiore rispetto a<br />

quelle <strong>in</strong>ternazionali, anche perché il passato del bamb<strong>in</strong>o è<br />

geograficamente molto più vic<strong>in</strong>o rispetto a quello dei m<strong>in</strong>ori<br />

provenienti da Paesi lontani, eppure anche <strong>in</strong> quest'ultimo caso le<br />

angosce di perdita del bamb<strong>in</strong>o e il timore di ritorsione da parte dei<br />

genitori naturali sono sempre presenti (Bal Filoramo, 1993).<br />

La fantasia di "predazione del figlio" proviene <strong>in</strong> realtà da un<br />

<strong>in</strong>treccio di due sentimenti complementari: la competizione con coloro<br />

che sul piano <strong>in</strong>conscio sono vissuti ancora come i "veri genitori", e il<br />

senso di colpa per aver strappato loro il figlio e, se straniero, per averlo<br />

allontanato dalla "madre-patria" (Morral Colajanni e Spano, 1985a).<br />

Il tentativo di difendersi reattivamente da questo sentirsi "ladri di<br />

bamb<strong>in</strong>i" porta gli adottanti a mettere <strong>in</strong> atto dei meccanismi difensivi<br />

diversi a seconda del tipo di personalità che li caratterizza. Il più<br />

rischioso riguarda sicuramente la negazione del problema, dove<br />

l'obiettivo è quello di annullare il passato e <strong>in</strong> particolare il rapporto con<br />

la madre biologica; per la madre adottiva non è certo facile sentirsi<br />

direttamente confrontata con "l'altra", soprattutto quando il bamb<strong>in</strong>o non<br />

è più piccolissimo e tende a parlare di lei idealizzandola (Bal Filoramo,<br />

1993). Questi racconti hanno spesso lo scopo di provocare nei nuovi<br />

genitori una gelosia che li sp<strong>in</strong>ga a farsi valere come padre e madre<br />

3 È questo il caso, precedentemente menzionato, <strong>in</strong> cui si decide di cambiare nome al bamb<strong>in</strong>o,<br />

oppure quello <strong>in</strong> cui si cerca di fornirgli una "maschera bianca" per renderlo più simile alla nuova<br />

razza di riferimento (cfr. paragrafo 1.3.4. pag. 57).<br />

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