Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...
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momenti <strong>in</strong> cui lo accettano, sia nei momenti <strong>in</strong> cui lo rifiutano<br />
(Dell'Antonio, 1986). Questo può non avvenire nei genitori adottivi, che<br />
possono <strong>in</strong>vece dist<strong>in</strong>guere nel comportamento dell'adolescente gli<br />
aspetti che provengono da loro, generalmente positivi e congruenti con<br />
le loro aspettative, dagli aspetti che probabilmente provengono da<br />
"altri", perché deludenti e conflittuali (ibidem).<br />
Ecco perché nel momento <strong>in</strong> cui il figlio, di cui ci si è appropriati,<br />
non riempie più le mancanze della coppia adottiva ed anzi propone<br />
un'immag<strong>in</strong>e di sé nuova e contraddittoria rispetto la precedente, è facile<br />
per la famiglia <strong>in</strong>terrompere il patto di assimilazione per rimanere<br />
sospesa e <strong>in</strong> balìa nell'impossibilità di stipulare un patto.<br />
In questi casi può dilagare nella relazione un pericoloso<br />
sentimento di rabbia, che tende a distanziare le persone tra loro e ad<br />
enfatizzare gli aspetti di differenza, perché si crea come una<br />
"sconnessione" tra i bisogni dei genitori e i bisogni del figlio adottato<br />
(Greco e Rosnati, 1998). In questo contesto le relazioni saranno<br />
caratterizzate dall'impossibilità di ascoltare le ragioni e le esigenze<br />
dell'altro, dal momento che troppe energie sono mobilitate per<br />
proteggere ferite proprie. La stessa percezione del figlio tenderà a non<br />
essere più legata alle sue capacità e <strong>in</strong>capacità reali, ma queste verranno<br />
falsate e deformate dal bisogno psicologico dei genitori di proiettare su<br />
di lui la propria parte mancante e difettosa (ibidem).<br />
Infatti, quando i vissuti di <strong>in</strong>adeguatezza - relativi all'<strong>in</strong>capacità di<br />
gestire le tensioni con il figlio adolescente - attaccano l'immag<strong>in</strong>e<br />
idealizzata del loro Sé, possono emergere, nella coppia adottiva, degli<br />
elementi aggressivi rimossi (legati proprio alla sua orig<strong>in</strong>e estranea), che<br />
<strong>in</strong>evitabilmente vengono riversati sul ragazzo attraverso il meccanismo<br />
dell'identificazione proiettiva 4 (Chagas Bovet e Lanza, 1985). A questo<br />
4 L'identificazione proiettiva è quel meccanismo di difesa mediante il quale un soggetto (<strong>in</strong> questo<br />
caso una coppia) proietta su qualcun altro un affetto o un impulso per lui <strong>in</strong>accettabile, come se fosse<br />
realmente l'altro ad aver dato vita a tale affetto o impulso. Il soggetto non disconosce ciò che ha<br />
proiettato, semplicemente lo <strong>in</strong>terpreta, erroneamente, come reazione giustificabile nei confronti<br />
dell'altro. Paradossalmente il soggetto spesso riesce a suscitare nell'altro gli stessi sentimenti che<br />
prima credeva, a torto, egli provasse (L<strong>in</strong>giardi e Madeddu, 1994). Cfr. anche paragrafo 1.3.2. pag.<br />
40.<br />
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