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Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...

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adozione precipitosa e non sufficientemente elaborata può costituire<br />

<strong>in</strong>fatti una scappatoia che permette alla coppia di evitare il confronto<br />

con la vera causa di tale irrequietezza. Il rischio <strong>in</strong> questi casi è quello<br />

che la ricerca di un figlio, adottivo o biologico che sia, si configuri solo<br />

come una strumentalizzazione, al f<strong>in</strong>e di r<strong>in</strong>forzare i meccanismi di<br />

negazione e rimozione rispetto ad una problematica <strong>in</strong>conscia (Grimaldi,<br />

1996a).<br />

L'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e psicologica con operatori specializzati, si propone<br />

proprio come una "pausa di riflessione" che consenta alle coppie di<br />

entrare <strong>in</strong> contatto con le motivazioni più profonde della loro richiesta, e<br />

che li aiuti a comprendere come mai il desiderio di un figlio adottivo sia<br />

nato <strong>in</strong> quel particolare momento del ciclo di vita (D'andrea e Gleijeses,<br />

2000). Ciò che è importante soprattutto esplorare è se gli aspiranti<br />

genitori siano capaci di prendersi cura di un bamb<strong>in</strong>o portatore di una<br />

sofferenza abbandonica e di una storia <strong>in</strong>iziata altrove (Dell'Antonio,<br />

2000), di accettarla e accoglierla <strong>in</strong> uno spazio mentale flessibile,<br />

sgombero cioè da quelle modalità difensive tese a nascondere, più a se<br />

stessi che agli altri, le componenti non risolte del loro rapporto (Labella,<br />

1995). Se <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong> una gravidanza è il corpo della madre che si<br />

trasforma per dare spazio alla crescita di una nuova vita, nella<br />

gravidanza adottiva, <strong>in</strong> assenza di un "pancione" che si <strong>in</strong>terpone<br />

fisicamente nella coppia, lo spazio da creare è <strong>in</strong>terno, psichico,<br />

costituito pr<strong>in</strong>cipalmente da un co<strong>in</strong>volgimento emotivo (Galli, 2001).<br />

Qu<strong>in</strong>di nella genitorialità adottiva, la maternità e la paternità sono prima<br />

di tutto una qualità mentale (Morral Colajanni, 1992) dalla quale è<br />

possibile realizzare un'esperienza generativa che nasce, non dall'<strong>in</strong>contro<br />

di due corpi, ma dal bisogno o dal desiderio di due menti.<br />

Che differenza c'è tra questi due term<strong>in</strong>i che <strong>in</strong> apparenza<br />

sembrano s<strong>in</strong>onimi? Cosa si può prevedere da un'adozione che si muove<br />

a partire da un bisogno rispetto a quella che <strong>in</strong>vece parte da un<br />

desiderio?<br />

Se si fa attenzione alle def<strong>in</strong>izioni, ci si accorge subito come la<br />

prospettiva considerata sia notevolmente diversa: il bisogno nasce dalla<br />

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