Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...
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valere e di essere capaci di farcela da soli, si può immag<strong>in</strong>are come<br />
questa transizione all'età adulta sia particolarmente critica per i figli<br />
adottivi. Il vissuto che ricompare <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong> questo momento evolutivo è<br />
quello legato all'abbandono, che ripropone al ragazzo un senso di<br />
<strong>in</strong>capacità e di sconfitta e questo <strong>in</strong>evitabilmente può prolungare il suo<br />
bisogno di appoggio e dipendenza (Dell'Antonio, 1986). La sp<strong>in</strong>ta<br />
all'autonomia dai genitori può apparire <strong>in</strong> questo modo m<strong>in</strong>acciosa<br />
perché è solamente nel nucleo adottivo che egli sente di potersi def<strong>in</strong>ire<br />
come persona accettabile e di valore, altrimenti è costretto a def<strong>in</strong>irsi<br />
come appartenente ad un ceppo che non conosce, di cui può anche<br />
vergognarsi e a cui pertanto non vuole riferirsi perché lo fa sentire<br />
<strong>in</strong>feriore e <strong>in</strong>adeguato (ibidem). La forte identificazione - valorizzazione<br />
della famiglia può allora risultare dom<strong>in</strong>ante, perché se per un verso<br />
limita l'esplorazione dall'altro garantisce identità e accettazione (Cigoli,<br />
1996).<br />
Come può un adolescente adottato riuscire a mettere <strong>in</strong><br />
discussione i legami affettivi di riferimento senza ledere la sua già<br />
fragile autostima e il suo senso di fedeltà e di appartenenza alla famiglia<br />
adottiva? Soltanto se avrà il coraggio di affrontare e risolvere il conflitto<br />
centrale che caratterizza la sua crisi d'identità, conseguente alla<br />
confusione rispetto alla sua "doppia orig<strong>in</strong>e", cioè la problematica del<br />
doppio non <strong>in</strong>tegrabile (Labella, 1995).<br />
In realtà <strong>in</strong> ogni adolescente esiste un doppio difficilmente<br />
<strong>in</strong>tegrabile che chiede di essere ricomposto, perché la separazione dai<br />
genitori comporta sempre - a qualsiasi età venga vissuta - una<br />
trasformazione e qu<strong>in</strong>di una temporanea <strong>in</strong>terruzione di cont<strong>in</strong>uità tra un<br />
"prima" e un "dopo" (ibidem). Ma per il figlio adottivo s'impone un<br />
ulteriore carico di lavoro <strong>in</strong>terno, derivante dal fatto di dover realizzare<br />
l'<strong>in</strong>tegrazione non solo del doppio riferito a sé nel passato e nel presente,<br />
ma anche del doppio riferito alle due coppie dei genitori <strong>in</strong>ternalizzati:<br />
quelli biologici, che hanno dato luogo alla sua nascita, e quelli adottivi,<br />
che lo hanno cercato e cresciuto (Viero, 2001).<br />
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