Rischio psicosociale e problematiche inerenti l'identità in ...
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questo si del<strong>in</strong>ea come un compito piuttosto difficile perché si svolge<br />
tutto a un livello astratto e immag<strong>in</strong>ativo (ibidem). Un riferimento<br />
particolarmente importante, che è assente e troppo discostato rispetto a<br />
quello della biologia umana, è la conoscenza del tempo che la coppia<br />
deve aspettare prima di conoscere il bamb<strong>in</strong>o; questa attesa, oltre a non<br />
essere mai def<strong>in</strong>ita, può diventare nella sua dilazione estenuante e<br />
demotivante (Villa, 1995b), e può alimentare, <strong>in</strong> tutte queste <strong>in</strong>cognite,<br />
molte paure ed aspettative relative all'evento.<br />
Ciò che rappresenta un timore diffuso, soprattutto per le coppie<br />
che non sono riuscite a generare biologicamente, è l'idea che il tipo di<br />
genitorialità che si andrà a realizzare mediante l'adozione, sia <strong>in</strong>feriore<br />
rispetto a quella naturale (Fadiga, 1999); ad un livello più profondo,<br />
questa paura corrisponde ad una sorta di competizione mentale contro<br />
degli ignoti genitori fecondi che da qualche parte del mondo<br />
presumibilmente stanno abbandonando o maltrattando i propri figli<br />
(Morral Colajanni e Spano, 1985a). Il bisogno di contrastare questo<br />
vissuto di <strong>in</strong>feriorità, può portare la coppia ad agire una scissione che<br />
prevede da una parte la svalutazione di questi personaggi "cattivi" e<br />
immeritevoli della propria capacità procreativa, e dall'altra<br />
l'idealizzazione di se stessi come persone "buone" e generose, con il<br />
rischio di auto<strong>in</strong>vestirsi di un'aspettativa di genitore perfetto (Guidi e<br />
Sessa, 1996), capace di produrre perfezione e adeguatezza anche nel<br />
figlio adottivo. Paradossalmente <strong>in</strong>fatti, i genitori sterili, che elaborano il<br />
desiderio di un figlio a partire da un'imperfezione fisica, "si aspettano<br />
un prodotto perfetto, che possa aiutarli a riparare la loro mancata<br />
capacità creativa" (Fava Vizziello e Land<strong>in</strong>i, 1988). In un'aspettativa<br />
"messianica" di bamb<strong>in</strong>o salvatore e riparatore del narcisismo ferito,<br />
l'immag<strong>in</strong>e del figlio che i due coniugi andranno a del<strong>in</strong>eare, si costruirà<br />
così a partire dalle loro esigenze <strong>in</strong>dividuali e dal modo <strong>in</strong> cui entrambi<br />
affronteranno la propria realtà <strong>in</strong>terna (Giannakoulas, 1985). Proprio<br />
perché il bamb<strong>in</strong>o atteso rappresenta l'elemento estraneo di cui non si<br />
conosce praticamente nulla (né l'età, né la provenienza), può venire<br />
facilmente utilizzato come uno schermo su cui proiettare l'immag<strong>in</strong>e di<br />
figlio ideale (Ricciardi e Sapio, 1988); gradualmente questo figlio<br />
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