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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
polemica antipelagiana. L’origine di questa innovativa concezione f<strong>il</strong>osofica deriva però<br />
dalla tradizione apostolica: già nella seconda lettera di Paolo ai Corinzi leggiamo: «non<br />
quia idonei sumus cogitare aliquid quasi ex nobismetipsis, sed sufficientia nostra ex Deo<br />
est» (2Cor 3,5). L’accettazione della Rivelazione è accettazione della persona umanodivina,<br />
accettazione del corpo del Cristo che si è incarnato. Questa adesione è esperienza<br />
dell’amore e dell’affetto di Cristo, ricambiare questo amore originario con i diversi gradi di<br />
affetto che riescono a fiorire nel cuore del fedele, che portano con sé i diversi gradi di<br />
<strong>il</strong>luminazione185 . Tale gradualità pone <strong>il</strong> principio della comprensione delle verità di fede in<br />
un assenso originario. Questa tematica non a caso veniva considerata ancora attuale nelle<br />
dispute del XIX secolo: John Henry Newman nel suo Saggio di una grammatica<br />
dell’assenso (1870) afferma che <strong>il</strong> cristianesimo continuerà a essere sempre vitale perché<br />
ha sin da principio anteposto l’azione rispetto alla contemplazione.<br />
Uno dei simboli di questo introitus nella vita divina è stato negli ultimi tre secoli <strong>il</strong> Sacro<br />
Cuore, <strong>il</strong> cui culto è nato negli ordini contemplativi ed è stato diffuso dalla Compagnia di<br />
Gesù. Sarebbe ut<strong>il</strong>e confrontarsi metodologicamente con due diverse comprensioni<br />
dell’esperienza mistica che negli ultimi decenni sono offerte proprio a partire dalla<br />
sensib<strong>il</strong>ità gesuitica: da una parte la comprensione della mistica barocca proposta da<br />
Michel de Certeau186 , dall’altra la simbolica della vita spirituale proposta da Karl Rahner<br />
nella sua teologia del Cuore di Cristo187 .<br />
Il Sacro Cuore è oggetto centrale della spiritualità cattolica, propagato dai gesuiti,<br />
scandalo per <strong>il</strong> razionalismo e per i giansenisti, scandalosa (per i f<strong>il</strong>osofi moderni)<br />
ostensione della più preziosa parte del corpo umano divinizzato dalla persona di Cristo.<br />
Dal 1685 alla Rivoluzione francese <strong>il</strong> Sacro Cuore è rappresentato, pensato e venerato<br />
come inscindib<strong>il</strong>mente legato alle persone della Santissima Trinità, secondo un’ottica che<br />
sarà riproposta in seguito da Pio XII ma che ancora non ha avuto molto seguito<br />
nell’iconografia188 . Rahner ne tratta in alcuni saggi spirituali organici alla sua proposta<br />
teorica, ed essi sono una conseguente esplicazione in chiave di teologia spirituale della<br />
185 Su questa delicata questione troviamo una singolare convergenza tra la scuola francescana e quella<br />
domenicana, che su tante altre materie si troveranno a differenziarsi. San Bonaventura è <strong>il</strong> più eminente<br />
teorico della sinderesi o <strong>il</strong>luminazione: riguardo l’assenso aveva una posizione molto sim<strong>il</strong>e a quella che poi<br />
sarebbe stata sostenuta da San Tommaso: «Et quoniam intellectus non hab<strong>il</strong>itatur ad assentiendum ipsi<br />
Veritati primae secundum suum iudicium, sed secundum voluntatis imperium, ideo fides non respicit<br />
intellectum tamquam pure speculativum, sed necessarium est quod ipsa sit in ipso intellectu secundum quod<br />
est quodam modo extensus et ab affecto inclinatus», In III Sententiarum, d.23, a.1, q.2.<br />
186 Fabula mistica cit.<br />
187 K. Rahner, Teologia del Cuore di Cristo, Edizioni Apostolato della Preghiera, Roma 2003.<br />
188 L’idea di rappresentare Gesù a mezzo busto, col cuore in mano o addirittura in piedi sul mondo è datata<br />
1870 e strettamente legata al voto nazionale di costruire la bas<strong>il</strong>ica di Montmartre. In quest’epoca infatti,<br />
dopo gli orrori della Rivoluzione francese, la devozione al Sacro Cuore di Gesù viene proposta come sinonimo<br />
di un ritorno ai valori cristiani, che spesso si colorano di valenze politiche conservatrici.<br />
La Sacra Congregazione del Santo Uffizio ancora <strong>il</strong> 26 agosto 1894 raccomandava questa immagine per la sola<br />
devozione privata, proibendone l’esposizione sull’altare e qualsiasi forma pubblica. Il culto al Sacro Cuore<br />
infatti è proposto soprattutto ai peccatori e rappresenta un valido strumento di salvezza anche per chi non ha<br />
i mezzi o la salute di compiere grandi gesti, come hanno insegnato la beata Marie Deleu<strong>il</strong>-Martiny o Santa<br />
Teresa del Bambin Gesù.<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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