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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
considerare la situazione particolare tale da escludere che l’esperienza disponga della sua<br />
usuale forza; e tuttavia per dimostrare che nell’esperienza religiosa <strong>il</strong> soggetto talvolta<br />
veridicamente percepisce Dio occorrerebbe stab<strong>il</strong>ire l’esistenza di Dio e <strong>il</strong> Suo ruolo<br />
causale nel produrre l’esperienza mistica. Dall’altro lato, Alston riconosce che, se i criteri<br />
epistemici sono appropriati e vengono soddisfatti nel caso della percezione dell’esperiente<br />
religioso e del mistico, c’è una forte presunzione di verità a favore della credenza<br />
religiosa; la giustificazione epistemica fornita dalla “pratica doxastica mistica”, sebbene<br />
non equivalga a una prova dell’esistenza di Dio, tuttavia offre un’argomentazione<br />
indiretta: se le credenze “riguardo a Dio”, che implicano o presuppongono che Dio esiste,<br />
sono giustificate sulla base di una putativa consapevolezza esperienziale di Dio, allora<br />
anche la credenza che Dio esiste è così giustificata; l’approccio fondato sulla pratica<br />
doxastica può fornire un supporto indiretto alla convinzione che talvolta le persone che<br />
ritengono di percepire Dio effettivamente hanno un’esperienza di Dio 15 . Si è potuto, del<br />
resto, interpretare perfino la lettura di Plantinga della credenza religiosa nei termini di<br />
“credenze bas<strong>il</strong>ari” come un argomento dall’esperienza religiosa (anche se generalmente<br />
non è considerata tale, a partire dallo stesso Plantinga!), nel senso che la credenza in Dio<br />
risulta essere propriamente bas<strong>il</strong>are solo perché è generata da esperienze, le esperienze<br />
religiose, che non c’è alcuna buona ragione di considerare ingannevoli 16 .<br />
Letture che priv<strong>il</strong>egiano questo aspetto inevitab<strong>il</strong>mente mettono in r<strong>il</strong>ievo le affinità<br />
dell’argomento dall’esperienza religiosa di Swinburne, o della forza evidenziale<br />
dell’esperienza religiosa rivendicata da Franks Davis nel suo famoso libro su tale<br />
questione, e di argomenti sim<strong>il</strong>i sv<strong>il</strong>uppati da altri f<strong>il</strong>osofi della religione, con l’approccio di<br />
Alston, che offre in ogni caso <strong>il</strong> vantaggio ermeneutico di interpretare le formulazioni<br />
esperienziali non come riferite a dati isolati ma al contesto di una pratica 17 . Non è<br />
possib<strong>il</strong>e qui affrontare analiticamente ciascuno di questi problemi (devo prescindere,<br />
inoltre, dalle diverse possib<strong>il</strong>i definizioni di “esperienza religiosa” ed “esperienza mistica” e<br />
dalle diverse accezioni delle due espressioni, quando sono intese in senso “ampio” o<br />
“ristretto” 18 ). Nella prospettiva di questo seminario, a me interessa individuare ambiti di<br />
discussione riguardo all’esperienza religiosa più che dare risposte a quei problemi. Come<br />
ho ricordato sopra, è interessante notare la tendenziale convergenza fra le critiche mosse<br />
alla presentazione dell’esperienza religiosa nelle due prospettive e fra le risposte date alle<br />
obiezioni. Nella parte finale di questo mio intervento mi limito a qualche cenno su tali<br />
obiezioni e risposte. Mi sembra che non si possa prescindere da questa tematica in una<br />
trattazione f<strong>il</strong>osofica del problema dell’esperienza religiosa.<br />
15 Cfr. W.P. Alston, Perceiving God cit., pp. 9, 11; Id., “Précis of Perceiving God”, Ph<strong>il</strong>osophy and<br />
Phenomenological Research, LIV, 1994, pp. 865-867; Id., “Religious Experience Justifies Religious Belief”, in<br />
Contemporary Debates in Ph<strong>il</strong>osophy of Religion cit., pp. 135-145; Id., “Mysticism and Perceptual Awareness<br />
of God”, in The Blackwell Guide to the Ph<strong>il</strong>osophy of Religion, a cura di W.E. Mann, Blackwell, Oxford 2005,<br />
pp. 198-219; Id., “Taking the Curse Off Language-Games cit.”, p. 30.<br />
16 C. Franks Davis, The Evidential Force cit., p. 87.<br />
17 Cfr. S.T. Davis, God, Reason and Theistic Proofs cit., p. 121; M. Sudduth, “The Contribution of Religious<br />
Experience cit.”, pp. 221-222, 225-226.<br />
18 J.I. Gellman, “Mysticism and Religious Experience cit.”, pp. 138-141.<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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