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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
E vengo, altrettanto rapidamente, al secondo punto. Il dato dal quale occorre prendere le<br />
mosse, e che nella formulazione del titolo “Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofa della<br />
religione?” è implicitamente contenuto, è anzitutto quello della tutela della<br />
problematizzazione f<strong>il</strong>osofica rispetto a un ingenuo oggettivismo. Si tratta cioè, come già<br />
affermavo in occasione del Convegno su “Le domande della f<strong>il</strong>osofia”, di attuare una più<br />
puntuale e penetrante intelligenza del “fatto religioso”, calibrando quest’ultimo in modo<br />
netto sulla nozione di vissuto o esperienza. Da questo punto di vista si può senz’altro<br />
riconoscere che nella modernità, e segnatamente nell’ambito di quel protestantesimo<br />
liberale sul quale Francesco Ghia ha acutamente richiamato l’attenzione con riguardo al<br />
tema della “interpretazione universalistica del religioso”, <strong>il</strong> sopraccitato Schleiermacher s’è<br />
cimentato con successo nell’elaborazione di un paradigma inedito 87 . Una terza via cioè<br />
rispetto ai due “tradizionali” modelli – soprannaturalistico e razionalistico – che in<br />
particolare si dividevano <strong>il</strong> campo della teologia fin dai tempi dell’Illuminismo e ai quali più<br />
in generale è lecito ricondurre, almeno in linea di principio, la maggior parte degli<br />
orientamenti intellettuali attivi sul terreno della comprensione f<strong>il</strong>osofico-religiosa, siano<br />
essi per così dire di taglio «critico, intuitivo o speculativo» 88 .<br />
Il paradigma soprannaturalistico riposa com’è noto su uno schema metafisico<br />
ontoteologico ed è incline a inquadrare <strong>il</strong> religioso in termini eminentemente noetici; è<br />
questo <strong>il</strong> paradigma dell’ortodossia confessionale, è quindi prevalente nella “cultura di<br />
Chiesa” e nella sua espressione accademica; quello razionalistico, diversamente, inclina a<br />
pensare <strong>il</strong> religioso a partire dall’unica realtà concepib<strong>il</strong>e e razionalmente accessib<strong>il</strong>e,<br />
ancorché non integralmente riducib<strong>il</strong>e alla stessa razionalità; esso intende pertanto <strong>il</strong><br />
religioso o come intrinsecamente collegato allo sforzo conoscitivo dell’uomo oppure come<br />
collegato al suo impegno morale (e alle questioni di carattere per esempio teleologico che<br />
esso innesca e alimenta). Come ha giustamente notato Ernst Troeltsch, «con la profonda<br />
modifica della metafisica per l’impatto della mentalità scientifica moderna e con la<br />
conseguente assai ridotta fac<strong>il</strong>ità di un collegamento, la religione còlta della metafisica<br />
speculativa ha sv<strong>il</strong>uppato la tendenza alla completa contrapposizione e al totale<br />
affrancamento rispetto alla religione di chiesa. E così la f<strong>il</strong>osofia della religione coincise in<br />
ultima istanza con la f<strong>il</strong>osofia in generale; questa va in cerca di conoscenze razionali su<br />
Dio, sull’anima e sul mondo» 89 . Ebbene, assecondando <strong>il</strong> tentativo di enucleare<br />
l’autonomo Wesen del religioso svincolandolo dall’opzione “metafisica” e “morale” e di<br />
salvaguardare così l’autentica religione dagli strali degli aufgeklärte Verächter che<br />
animavano e orientavano <strong>il</strong> dibattito <strong>il</strong>luministico, a partire dai suoi celebri Discorsi<br />
Schleiermacher respinge con forza queste due espressioni di ogni paradigma<br />
razionalistico. La religione infatti, come si legge nel secondo e più celebre di essi, «non<br />
87<br />
S. Sorrentino, “Il mutamento del paradigma di comprensione della religione nei Discorsi di Schleiermacher”,<br />
in Religione e religioni. A partire dai Discorsi di Schleiermacher, a cura di S. Sorrentino, Cittadella Editrice,<br />
Assisi 2000, pp. 17-51.<br />
88<br />
O. Pfleiderer, Geschichte der Religionsph<strong>il</strong>osophie. Von Spinoza bis auf die Gegenwart, Reimer, Berlin<br />
1893 3 , p. 30.<br />
89<br />
E. Troeltsch, Religionsph<strong>il</strong>osophie, in Die Ph<strong>il</strong>osophie im Beginn des zwanzigsten Jahrhunderts, a cura di W.<br />
Windelband, K. Fischer & O. Liebmann, Winter, Heidelberg 1904; trad. di S. Sorrentino in E. Troeltsch, Scritti<br />
di f<strong>il</strong>osofia della religione, a cura di S. Sorrentino, F<strong>il</strong>ema, Napoli 2002, p. 73.<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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