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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
uomini si dichiarano innocenti, nei Vangeli invece viene presentata la verità di Cristo in<br />
quanto suprema vittima innocente, e allo stesso tempo viene dichiarata la colpevolezza di<br />
tutti gli uomini, che lo hanno messo a morte. Quegli uomini che “non sanno quello che<br />
fanno”… finché Cristo non lo rivela con la sua stessa vita e con la sua morte in Croce.<br />
Il sacrificio di Cristo, così, si inserisce nel solco del sacrificio arcaico e lo annienta: in tal<br />
modo, però, viene annientata anche la funzione sociale di tutti quei sistemi religiosi che<br />
sul misconoscimento “collettivo” del sacrificio si fondavano. Non vi è più alcuna<br />
assicurazione celeste per qualsivoglia stab<strong>il</strong>ità sociale, con <strong>il</strong> cristianesimo.<br />
Così, se già con l’ebraismo, secondo la lettura di Henry Duméry, <strong>il</strong> mondo naturale si è<br />
progressivamente disincantato, demitizzato, e Dio è divenuto un Ganz Anders<br />
trascendente che si rivela unicamente attraverso la storia dei suoi rapporti con <strong>il</strong> Popolo<br />
Eletto 321 , potremmo dire che <strong>il</strong> cristianesimo ha continuato e concluso quest’opera di<br />
“secolarizzazione” operando sulla stessa realtà sociale: non c’è nessun popolo eletto, «non<br />
c’è più né giudeo né greco» (Gal 3,28).<br />
In questo senso, e soltanto in questo, la laicità sociale è un valore cristiano.<br />
Ma qual è, allora, <strong>il</strong> luogo della Rivelazione, in questo universo disincantato? Il luogo è<br />
quello scelto da Dio stesso per incarnarsi: la persona. Unica e irripetib<strong>il</strong>e.<br />
Parafrasando, e con ciò ribaltandone <strong>il</strong> senso, la famosa formula dei Padri Cappadoci<br />
secondo cui “Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio”, potremmo dire che “Dio si<br />
è fatto uomo perché l’uomo si facesse davvero uomo”, cioè divenisse persona autentica. E<br />
può farlo soltanto attraverso i propri atti di fede, operando così in risposta ad una<br />
vocazione ricevuta.<br />
Max Scheler, in proposito, scrive che «la persona è solo nei suoi atti e grazie ad essi» 322 , e<br />
che «è solo l’impegno della persona stessa a dischiudere la possib<strong>il</strong>ità di “conoscere”<br />
l’essere dell’Ens a se» 323 ; e, ancora una volta, Rougemont è del tutto consonante a tale<br />
posizione, quando afferma che «l’atto di fede è l’atto che obbedisce ad una verità,<br />
affermata per questo stesso atto» 324 .<br />
Un atto, per finire, che deve essere inteso anche come “attesa” (nel suo significato<br />
etimologico di “tensione-a”), apertura all’ascolto incessante di quel «richiamo s<strong>il</strong>enzioso in<br />
una lingua che richiederebbe tutta la nostra vita per essere tradotta», come poeticamente<br />
scrive Emmanuel Mounier a proposito della vocazione 325 .<br />
Ed è qui, secondo me, che si può riscoprire <strong>il</strong> valore fondamentale della fenomenologia,<br />
mirab<strong>il</strong>mente definita da De Monticelli, in un suo saggio, come «una f<strong>il</strong>osofia<br />
dell’attenzione» 326 . Attenzione che dunque, a proposito della religione, si configura anche<br />
come tensione-verso, propensione, se è vero che – come afferma la stessa De Monticelli –<br />
321<br />
Cfr. H. Duméry, Phénoménologie et Religion, Paris 1962, pp. 6-14.<br />
322<br />
M. Scheler, La posizione dell’uomo nel cosmo, Fabbri, M<strong>il</strong>ano 1962, p. 189.<br />
323<br />
Ibid., p. 224.<br />
324<br />
D. de Rougemont, Penser avec les mains, Albin Michel, Paris 1936, p.119.<br />
325<br />
E. Mounier, Le Personnalisme, Sue<strong>il</strong>, Paris 1949; trad. di A. Gardin, Il personalismo, A.V.E., Roma 1964, p.<br />
68.<br />
326<br />
R. De Monticelli, La fenomenologia come metodo di ricerca f<strong>il</strong>osofica e la sua attualità, p. 46, in<br />
http://www.pdf4free.com.<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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