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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

Questo modello è <strong>il</strong> frutto di un grande dibattito sul tema della mediazione storica<br />

dell’esperienza ovvero sulla questione dell’esperienza come mediazione conoscitivonarrativa.<br />

Tre sono i cespiti precipui di questa problematizzazione, che ha trovato <strong>il</strong><br />

momento più intenso di discussione nell’arco che va da Lessing a Kierkegaard. Il primo è<br />

quello che concepisce l’esperienza della fede come una esperienza attuale di sequela. Il<br />

secondo è quello che pensa la fede come un’esperienza attuale nello Spirito, ossia<br />

un’esperienza della croce e della resurrezione nella propria esistenza. In tale contesto<br />

diventa acuto <strong>il</strong> problema della connessione tra esperienza e cambiamento 153 . Il terzo è<br />

quello che ha dato luogo alla famosa questione circa <strong>il</strong> “Gesù storico” e <strong>il</strong> “Cristo della<br />

fede”, problematizzando così in termini espliciti la distanza e la diffic<strong>il</strong>e mediazione tra<br />

l’evento storico (la fattualità storica) e la sua possib<strong>il</strong>e incidenza o r<strong>il</strong>evanza (insomma, <strong>il</strong><br />

suo senso) nell’esistenza attuale 154 . In un contesto del genere <strong>il</strong> problema decisivo è<br />

capire quale mediazione storica sia possib<strong>il</strong>e per mettere in contatto due versanti così<br />

distanti quali la fattualità storica e l’esperienza attuale, in base al presupposto secondo cui<br />

l’esperienza religiosa si coagula intorno a una testimonianza, a una narrazione. Insomma<br />

si tratta di una esperienza che si costituisce esclusivamente intorno a una comunicazione<br />

di esperienza. È questa la radice del problema posto da Lessing circa l’orrib<strong>il</strong>e fossato che<br />

segna la distanza tra la verità storica e la verità di ragione. Giacché quella è erogab<strong>il</strong>e<br />

unicamente attraverso la mediazione storica, questa invece è fruib<strong>il</strong>e nella sua attualità<br />

intemporale, e dunque senza l’inserzione della temporalità storica. Il problema, com’è<br />

noto, viene ripreso da Kierkegaard, <strong>il</strong> quale giunge a concepire l’esperienza credente in<br />

termini di contemporaneità.<br />

2.4. Il modello dell’esperienza religiosa come campo autonomo di esperienza<br />

Questo modello è debitore di una vigorosa tematizzazione della specificità e autonomia<br />

del religioso, congiuntamente a un’approfondita ricognizione della tematica<br />

dell’esperienza. Per cui da un lato si è stati indotti a chiarire le ragioni specifiche e<br />

precipue che presiedono alla costituzione del campo di esperienza corrispondente al<br />

religioso, individuandone sostanzialmente <strong>il</strong> correlato intenzionale 155 , dall’altro si è<br />

affrontato <strong>il</strong> problema del rapporto tra l’esperienza di fede e <strong>il</strong> resto dell’esperienza<br />

umana. In merito due contributi sono stati decisivi. Da un lato la riflessione di Kant svolta<br />

sul tema dell’esperienza in generale. Ovviamente in tale contesto <strong>il</strong> punto focale<br />

153 Un problema connesso con quello della mediazione storica, o se vogliamo un nuovo problema, è quello del<br />

rapporto tra esperienza e cambiamento: l’esperienza di fede è una esperienza di cambiamento dell’esistenza;<br />

da essa infatti scaturisce una nuova vita nella santificazione. Anzi questa nuova vita (cfr. <strong>il</strong> motivo del “portare<br />

i frutti”) è <strong>il</strong> criterio dell’autentica fede. È questa ad esempio la visuale degli anabattisti, degli spiritualisti, dei<br />

separatisti inglesi e di tutti i movimenti di revival religioso. Nella scuola di Erlangen poi si è creato un nesso<br />

essenziale tra i due prof<strong>il</strong>i problematici indicati (quello della mediazione storica e quello della fede come<br />

esperienza di cambiamento). Infatti nel suo contesto all’esperienza del cambiamento di vita (di risveglio) si è<br />

legata la comprensione della Scrittura, e si è ricondotta la teologia al compito di riflettere criticamente su<br />

questo fondamento dell’esperienza credente e sulla sua mediazione storica.<br />

154 Cfr. M. Kähler, Il cosiddetto Gesù storico e l’autentico Cristo biblico, D’Auria, Napoli 1992.<br />

155 È nota la discussione sollevata dalla definizione del religioso in termini di “sentimento del numinoso”<br />

(Rudolf Otto); <strong>il</strong> problema verteva precisamente intorno al correlato intenzionale di quel sentimento.<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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