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Vol. 1 ‐ Anno 2012 ‐ Numero 1 Quale esperienza per la f<strong>il</strong>osofia della religione? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
ad essa: intelletto, ragione, volontà, sentimenti 57 . La correlazione tra esperienza religiosa<br />
e teologia naturale è ben espressa da una suggestiva metafora: come gli astronomi<br />
postularono Nettuno per spiegare le orbite di alcuni pianeti del sistema solare, ma solo<br />
con l’osservazione al telescopio furono certi della sua esistenza, lo stesso può dirsi della<br />
conoscenza di Dio 58 . Se la teologia naturale postula l’esistenza di un essere superiore, solo<br />
l’esperienza ce ne dà la certezza, favorendo <strong>il</strong> coinvolgimento personale. La pratica<br />
doxastica, sommando in sé <strong>il</strong> contributo dell’esperienza religiosa e quello della teologia<br />
naturale, ma anche quello della f<strong>il</strong>osofia della teologia, favorisce l’accesso al mistero,<br />
senza con ciò esaurirlo, anzi preservandolo da ogni forma di razionalizzazione. Essa aiuta<br />
a comprenderlo e a viverlo, più che a spiegarlo e a definirlo 59 in quanto l’esclusione<br />
dell’assurdo non implica l’esclusione del mistero 60 .<br />
La proposta di Alston non è l’unica riflessione circa l’esperienza religiosa in ambito<br />
analitico 61 , ma è quella che fa leva sulla nozione di pratica doxastica e che esplicitamente<br />
si confronta con aspetti scientifici, antropologici, ontologici e metafisici e, nello specifico,<br />
con <strong>il</strong> realismo moderato e la teologia naturale. In questa prospettiva, l’esperienza ut<strong>il</strong>e<br />
alla comprensione della religione è quella che rientra a pieno titolo all’interno di una<br />
pratica doxastica, cioè sulla quale è possib<strong>il</strong>e una riflessione teoretica che non si fermi<br />
all’esperienza in sé, ma che si avvalga di uno studio antropologico ontologicamente<br />
connotato e che si renda disponib<strong>il</strong>e a interagire con la teologia naturale e con gli altri<br />
settori del sapere umano. Una volta individuata la dimensione religiosa di un’esperienza<br />
(sia essa data dalla trascendenza, dal sacro, eccetera) è indispensab<strong>il</strong>e accettare la sfida<br />
di chi pretende di ricondurla ad altre dimensioni o, addirittura, di negarla.<br />
Nell’epoca della globalizzazione è sempre più diffic<strong>il</strong>e partire da ciò che gli uomini hanno in<br />
comune per presentare una f<strong>il</strong>osofia religiosa, ma conviene piuttosto mettere in comune<br />
57<br />
Cfr. W.P. Alston, “Religious Experience and Religious Belief”, Nous, 16, 1982, pp. 11-12.<br />
58<br />
Cfr. W.P. Alston, “Perceiving God cit.”, p. 299.<br />
59<br />
Cfr. W.J. Wainwright, “Theology and Mistery”, in The Oxford Handbook of Ph<strong>il</strong>osophical Theology, a cura di<br />
T.P. Flint & M.C. Rea, Oxford University Press, Oxford 2009, e W.P. Alston, “Two Cheers for Mystery!”, in God<br />
and the Ethics of Belief. New Essays in Ph<strong>il</strong>osophy of Religion, a cura di A. Dole & A. Chignell, Cambridge<br />
University Press, Cambridge 2005.<br />
60<br />
Cfr. M. Micheletti, La teologia razionale nella f<strong>il</strong>osofia analitica, Carocci, Roma 2010, pp. 14 e 37.<br />
61<br />
Oltre al testo di Micheletti presente in questo libro, cfr. D.Z. Ph<strong>il</strong>lips, “Mysticism and Methaphor”, Ph<strong>il</strong>osophy<br />
of Religion, 23, 1988, pp. 17-41; W.P. Alston, “Religious Experience”, voce in Routledge Encyclopedia of<br />
Ph<strong>il</strong>osophy cit., vol. VII, pp. 250-255; R. Audi, “Religious Experience and the Practice Conception of<br />
Justification”, in The Rationality of Belief & the Plurality of Faith. Essays in Honor of W<strong>il</strong>liam P. Alston, a cura<br />
di T.D. Senor Cornell University Press, Ithaca 1995; M.C. Bagger, “The Miracle of Minimal Foundationalism:<br />
Religious Experience and Justified Belief”, Religious Studies, 29, 1993, pp. 297-312; W. Hasker, “The<br />
Epistemic Value of Religious Experience: Perceptual and Explanatory Models”, in The Rationality of Belief cit.;<br />
G.I. Mavrodes, “Religious Experience, Argument for the Existence of God from”, voce in The Oxford<br />
Companion to Ph<strong>il</strong>osophy, a cura di T. Honderich, Oxford University Press, Oxford 1995; S.H. Moore,<br />
“Comments on Alston’s ‘Religious Experience and Religious Belief’”,<br />
http://www3.baylor.edu/~Scott_Moore/Phi_Rel_info.html; W.J. Wainwright, “Religious Language, Religious<br />
Experience, and Religious Pluralism”, in The Rationality of Belief cit., e M. Sudduth, “The contribution of<br />
Religious Experience to Dogmatic Theology”, in Analytic Theology. New Essays in the Ph<strong>il</strong>osophy of Theology,<br />
a cura di O.D. Crisp & M.C. Rea, Oxford Univeristy Press, Oxford 2009.<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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