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Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra

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Il rischio sanitario <strong>di</strong>pende non solo dalle concentrazioni, ma pure dalle <strong>di</strong>mensioni delle<br />

particelle stesse, infatti particelle finissime costituiscono un pericolo maggiore per la salute<br />

umana in quanto possono penetrare in profon<strong>di</strong>tà nell’apparato respiratorio.<br />

In recepimento delle <strong>di</strong>rettive europee, la legislazione italiana non ha più posto limiti per il<br />

particolato sospeso totale (PTS), anche se con il DM 60/2002 ha previsto dei limiti<br />

esclusivamente per il particolato PM10, ovvero la frazione con <strong>di</strong>ametro aero<strong>di</strong>namico<br />

inferiore a 10 μm, più pericolosa in quanto può raggiungere facilmente trachea e bronchi fino<br />

a venire in contatto con gli alveoli polmonari.<br />

Il DM 60/02 impone pure la misurazione della concentrazione <strong>di</strong> polveri con <strong>di</strong>ametro<br />

aero<strong>di</strong>namico inferiore ai 2,5 μm (PM2,5) per il quale non sono previsti limiti normativi.<br />

La normativa prevede che la determinazione della concentrazione me<strong>di</strong>a giornaliera <strong>di</strong> PM10<br />

sia eseguita con metodo gravimetrico (con<strong>di</strong>zionamento e pesatura dei filtri con bilancia <strong>di</strong><br />

precisione prima e dopo il campionamento). Questa è la tecnica utilizzata sia con il<br />

campionatore della centralina fissa sia con quelli portatili; mentre sul laboratorio mobile è<br />

montato uno strumento che si avvale della meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Teom che prevede l’uso <strong>di</strong> una<br />

bilancia a frequenza <strong>di</strong> oscillazioni. Questo tipo <strong>di</strong> strumento, operando ad una temperatura <strong>di</strong><br />

circa 50° C determinano la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> componenti volatili, sottostimando il livello ottenuto.<br />

Pertanto, si applica una correzione ai valori ottenuti con meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Teom.<br />

Al fine <strong>di</strong> determinare il fattore correttivo è stata analizzata la relazione tra i valori misurati<br />

dal laboratorio mobile in via Piumati e quelli della centralina. L’osservazione <strong>di</strong> una<br />

variabilita’ legata a temperatura e umi<strong>di</strong>ta’ dell’aria ha portato a definire valori <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong><br />

correzione in funzione <strong>di</strong> questi due parametri: per temperature inferiori a 19.5°C sono<br />

determinati sperimentalmente, mentre per temperature superiori si fa riferimento a quanto<br />

stabilito dal CAFE Working Group On Particulate Matter: il rapporto che si ottiene in<br />

esperimenti realizzati in calde giornate estive è prossimo a uno.<br />

Fig. 13 – Parametro PM10 – concentrazioni me<strong>di</strong>e giornaliere<br />

Le variazioni delle concentrazioni sono principalmente causate da fattori meteo climatici. Il<br />

PM10 raggiunge i valori massimi durante i mesi invernali grazie al contributo degli impianti <strong>di</strong><br />

riscaldamento e alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilita’ atmosferica.<br />

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