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Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra

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iproduzione ed allevamento propriamente detto. Le aziende, legate al settore agrituristico in<br />

senso lato, sono relativamente piccole e si trovano a Frazione Case del Bosco, a Frazione<br />

Scatolari e, in collina, nella cascina Piumatti.<br />

6.3.3.2 Produzioni vegetali<br />

6.3.3.2.1 Settore cerealicolo<br />

I dati statistici in<strong>di</strong>cano, nei limiti <strong>di</strong> rappresentativita’ gia’ evidenziati a causa del tempo<br />

trascorso dall’ultimo censimento, come il settore sia significativamente presente nel territorio<br />

con 189 aziende e una superficie complessiva <strong>di</strong> 1.966 ettari, <strong>di</strong> cui 632 ettari a frumento (5°<br />

Censimento Agricoltura – ISTAT, Provincia <strong>di</strong> Cuneo anno 2000). Se si considera invece il<br />

trend decennale, si puo’ notare come il settore abbia perso, nel decennio precedente, circa un<br />

terzo della aziende ma abbia incrementato la sua superficie complessiva <strong>di</strong> quasi 400 ettari.<br />

Nel censimento del 1989 erano state infatti rilevate infatti 325 aziende con una superficie<br />

complessiva <strong>di</strong> 1.502 ettari <strong>di</strong> cui 600 a frumento.<br />

Dall’analisi <strong>di</strong> questi numeri si comprende come la pezzatura me<strong>di</strong>a aziendale si sia<br />

notevolmente incrementata passando da 4.6 ettari a 10,5 ettari. Questo incremento e’ <strong>di</strong><br />

norma avvenuto a <strong>di</strong>scapito delle colture foraggere prative, riducendo soprattutto i prati<br />

polifiti irrigui.<br />

Il settore cerealicolo è basato essenzialmente sulle graminacee estive e vernine (mais e<br />

frumento) ed è in forte specializzazione monoculturale. A parte viene trattato il settore<br />

cerealicolo del riso.<br />

La produzione è orientata quasi esclusivamente per l’alimentazione zootecnica per cui e’ stata<br />

ridotta la superficie a prato a favore degli insilati. L’allevamento zootecnico infatti privilegia<br />

il settore da ingrasso mentre quello del latte è orientato verso la produzione <strong>di</strong> latte alimentare<br />

o <strong>di</strong> caseificazione non stagionata: produzioni queste che impiegano preferibilmente i secon<strong>di</strong><br />

(insilati) rispetto al primo (prato).<br />

Anche in ragione <strong>di</strong> questa tendenza l’evoluzione che ha subito il settore ha determinato un<br />

forte impatto sull’habitat (riduzione della bio<strong>di</strong>versità) e sulle falde, intercettando gran<strong>di</strong><br />

corpi idrici per l’irrigazione in momenti particolarmente critici anche per la collettività e<br />

facendo percolare <strong>di</strong>serbanti e sostanze nutritizie negli strati profon<strong>di</strong>.<br />

6.3.3.2.2 Settore risicolo<br />

Il settore risicolo si basa sulla scelta impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> due agricoltori che da soli, e per primi<br />

in Provincia <strong>di</strong> Cuneo, hanno importato la tecnologia della coltivazione del riso sommerso,<br />

così come aveva fatto a suo tempo l’agricoltore Chiavassa della Cascina Fraschetta, nel<br />

Canavese, alcuni anni prima.<br />

L’operazione non è importante per i numeri espressi (quintali prodotti o ettari) che restano<br />

limitati ad una realtà locale, quanto piuttosto per evidenziare le capacità impre<strong>di</strong>ntoriali<br />

espresse.<br />

La coltivazione del riso non è semplice o facile e presuppone grande conoscenza e capacità<br />

interpretativa. E’ inoltre una scelta contro corrente, ampiamente criticata dai vicini che si<br />

sentono, a torto o a ragione, lesi in <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> acqua e nel coor<strong>di</strong>namento con le coltivazioni<br />

tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Le aree in<strong>di</strong>viduate sono due e sono idonee a questa coltivazione poiche’ si tratta <strong>di</strong> bassi<br />

terreni su fontanili o mogliere ove l’acqua viene normalmente incanalata dal gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong><br />

pendenza dei campi circostanti.<br />

Si tratta <strong>di</strong> riso della varietà Loto che viene coltivato eminentemente da seme, in quanto non<br />

contaminato geneticamente da impollinazioni incrociate non desiderate.<br />

In merito alla coltivazione del riso, anche la Cascina Abrate segnala la sua positiva esperienza<br />

con il riso in asciutta, effettuata anni or sono e successivamente abbandonata. Di questa<br />

esperienza tuttavia non si e’ potuto sapere il successo commerciale ottenuto.<br />

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