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Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra

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Un ulteriore punto <strong>di</strong> rilevante interesse è che tutte queste aziende del settore suinicolo<br />

operano in standard <strong>di</strong> grande qualità e che tuttavia questo plus valore scappa dal territorio<br />

per confluire, a sua gloria e ricchezza, nel Consorzio del Prosciutto <strong>di</strong> San Daniele e <strong>di</strong><br />

Parma.<br />

6.3.3.1.3 Settore avicolo<br />

Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bra</strong> si è assistito, in sintonia con le altre realtà della Pianura Padana, ad un<br />

netta evoluzione del panorama dell’allevamento avicolo. Si è passati da 388 allevamenti con<br />

un patrimonio <strong>di</strong> 105.000 capi (4° Censimento Agricoltura – ISTAT, Provincia <strong>di</strong> Cuneo anno<br />

1991) a 30 con 11.558 capi (5° Censimento Agricoltura – ISTAT, Provincia <strong>di</strong> Cuneo anno<br />

2000). In altre parole si è passati da un allevamento me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 270 capi ad uno <strong>di</strong> 385.<br />

L’allevamento avicolo qui rappresentato a livello statistico è un mondo molto polverizzato in<br />

cui prevale, nella stragrande maggioranza dei casi censiti, la realtà <strong>di</strong> piccoli allevamenti a<br />

livello famigliare. A livello <strong>di</strong> produzione specialistica invece la realtà dei fatti mette in luce<br />

che nel territorio comunale si annoverano meno <strong>di</strong> cinque aziende.<br />

Il settore avicolo è atipico nel panorama zootecnico perché è quello in cui si sono toccati<br />

oramai gli estremi organizzativi. La filiera produttiva e commerciale infatti ha raggiunto le<br />

caratteristiche più proprie dell’industria che dell’agricoltura ed è spesso scappata dalle mani<br />

degli agricoltori, i quali non svolgono più, <strong>di</strong> norma, attività impren<strong>di</strong>toriali ma unicamente <strong>di</strong><br />

manovalanza qualificata.<br />

Tale operazione in termini tecnici si chiama soccida e consiste nell’affidamento, da parte <strong>di</strong><br />

un impren<strong>di</strong>tore capofila, dei macchinari, dei mangimi e dei pulcini ad un gestore, il quale è<br />

tenuto a rivendere, unicamente al primo, gli animali cresciuti. E’ stata questa un’operazione<br />

che ha occupato gli ultimi trenta anni della storia avicola della pianura padana, risultando<br />

assai dolorosa per molte aziende e concentrando in pochissimi marchi nazionali tutto il settore<br />

che è oggi stretto in un regime quasi monopolistico.<br />

Sul territorio si segnalano due allevamenti avicoli: il primo, specializzato in capponi,<br />

collocato in posizione assolutamente infelice, davanti alla pregevole Cascina Ercolana, ed un<br />

secondo, molto recente e moderno, nei pressi della Cascina Gallotto impostata sulle galline<br />

ovaiole.<br />

Sono settori estremamente volubili ed instabili, legati all’andamento quasi quoti<strong>di</strong>ano dei<br />

prezzi <strong>di</strong> mercato che oscillano fortemente, in modo irregolare e subitaneo, ed in cui lo<br />

sbocco <strong>di</strong>retto al mercato è spesso precluso.<br />

Un secondo problema del settore è legato allo smaltimento delle deiezioni (pollina, nella sua<br />

forma solida e liquida) in quanto il loro uso come letame incontra numerose controin<strong>di</strong>cazioni<br />

dal punto <strong>di</strong> vista agronomico e determina una fonte non in<strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo olfattivo,<br />

oltre ad incorrere nelle problematiche della Direttiva Nitrati.<br />

6.3.3.1.4 Settore apicolo<br />

E’ un settore produttivo <strong>di</strong> nicchia, altamente specialistico, che deve confrontarsi con le<br />

realtà dell’Europa dell’Est e con crescenti <strong>di</strong>fficoltà sanitarie, legate sia a patologie animali<br />

sia a fonti <strong>di</strong>ffuse <strong>di</strong> inquinamento .<br />

Il territorio <strong>di</strong> <strong>Bra</strong> è poco vocato per l’apicoltura in quanto è poco presente la fioritura scalare<br />

e monospecifica, ad esclusione <strong>di</strong> quella della Robinia ps..<br />

I frutteti sono poco <strong>di</strong>ffusi e il prato polifita è in forte regresso a favore <strong>di</strong> piante la cui<br />

fioritura non è <strong>di</strong> aiuto, quali il mais o il loietto. A causa <strong>di</strong> queste carenze, sul territorio sono<br />

presenti solo un paio <strong>di</strong> aziende de<strong>di</strong>cate a questo allevamento: <strong>di</strong> esse una pratica il<br />

noma<strong>di</strong>smo e la confezione del prodotto.<br />

6.3.3.1.5 Settore dell’allevamento equino<br />

L’allevamento dei cavalli non ha una forte base nel territorio comunale. A livello statistico<br />

sono segnalate 3 aziende con un numero complessivo <strong>di</strong> 16 cavalli. Occorre inoltre<br />

considerare il fatto che i centri ippici sono vocati quasi esclusivamente al maneggio e non alla<br />

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