Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra
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Cap. 3 – Inquadramento territoriale paesistico<br />
Cap. 3 - § 1 – Ubicazione<br />
Il territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Bra</strong> è situato nel settore nord orientale della Provincia <strong>di</strong> Cuneo,<br />
alla confluenza tra i Fiumi Stura <strong>di</strong> Demonte e Tanaro iche si uniscono all’ingresso della valle<br />
che separa i sistemi collinari del Roero e delle Langhe, in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Asti.<br />
Ha una superficie <strong>di</strong> 59,62 km 2 , altitu<strong>di</strong>ne compresa tra 265 e circa 400 m.s.l.m. (metri sul<br />
livello del mare) e confina con i seguenti comuni: a nord con Sanfrè, a ovest con<br />
Cavallermaggiore, a sud con Cherasco, a sud est – per un breve tratto – con La Morra e<br />
Verduno, a est con Pocapaglia e Santa Vittoria d’Alba.<br />
Cap. 3 - § 2 – Riconoscimento dei principali paesaggi<br />
In base alle analisi sul paesaggio braidese sviluppata nella sezione del Rapporto <strong>ambientale</strong><br />
dal titolo Ecologia del Paesaggio, l’ecotessuto del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Bra</strong> può essere<br />
sud<strong>di</strong>viso in quattro principali tipi <strong>di</strong> paesaggio:<br />
• Il paesaggio dell’alta pianura 17 rurale irrigua che si estende nella piana cuneese del Po<br />
cinta dalle Prealpi.<br />
• Il paesaggio agrario contenuto nel corridoio fluviale della Stura <strong>di</strong> Demonte e del Tanaro<br />
• Il paesaggio collinare 18<br />
• La città <strong>di</strong> <strong>Bra</strong>, o meglio il paesaggio urbano-inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong> <strong>Bra</strong>, che funge da cerniera e<br />
da separatore dei tre paesaggi anzidetti percorrendone i margini fino ai limiti comunali<br />
opposti:<br />
- sud<strong>di</strong>videndo collina e pianura irrigua, in <strong>di</strong>rezione NO/SE, attraverso l’inse<strong>di</strong>amento<br />
lineare che dal Santuario della Madonna dei Fiori si prolunga nella frazione <strong>di</strong> Ban<strong>di</strong>to<br />
fino al comune <strong>di</strong> Sanfrè;<br />
- delimitando lo spiccato collinare dell’anfiteatro che si affaccia sul Tanaro in <strong>di</strong>rezione<br />
SO/NE, lungo la SS 231;<br />
- occupando l’orlo <strong>di</strong> terrazzo che separa l’alta pianura irrigua da quella dell’ambito<br />
fluviale del T. Stura <strong>di</strong> Demonte, in parallelo alla linea ferroviaria <strong>Bra</strong>-Cuneo, sempre in<br />
<strong>di</strong>rezione SO/NE.<br />
Isolato dalla città e immerso nella storia del paesaggio fluviale del Tanaro si trova il centro<br />
storico <strong>di</strong> Pollenzo.<br />
Cap. 3 - § 3 Assetto strutturale e paesaggistico<br />
a. Forma urbana<br />
17 Il settore dell’alta pianura è quello centro occidentale del Sistema paesaggistico planiziale padano che dalle<br />
Prealpi piemontesi arriva fino al Garda. Esso e’ caratterizzato da un vasto terrazzamento alluviale e <strong>di</strong>luviale a<br />
<strong>di</strong>sposizione ghiaioso sabbiosa e limosa man mano che ci si allontana dal margine prealpino.<br />
La vegetazione tipica e’ quella del Querco-Carpinetum, ormai rara, in relitti con Ulmus minor e Acer campestre.<br />
Lungo i fiumi, formazioni con dominanza <strong>di</strong> farnia (Quercus robur) con alneti (Alnetum glutinosae) e frassineti<br />
(Carici-Fraxinetum) e, negli alvei, pioppeti (Populetum albae) e saliceti. V. “Sistemi paesistici dell’Italia<br />
settentrionale” in “Fondamenti <strong>di</strong> Ecologia del paesaggio” - V. Ingegnoli Ed. CittàStu<strong>di</strong> Milano, 1993.<br />
18 Esso appartiene al Sistema paesaggistico collinare monferrino langhiano chiamato “Bacino terziario del<br />
Piemonte”. E’ formato da terreni oligo-miocenici e pliocenici. L’erosione delle acque ha formato una complessa<br />
teoria collinare. Il clima rimane sub-continentale, ma e’ uno dei più ari<strong>di</strong> della padania.<br />
“La separazione dal sistema paesistico appenninico settentrionale è dovuta più che altro ad un insieme <strong>di</strong><br />
particolarita’ geomorfologiche e vegetazionali. Nei residui querceti a roverella si trovano specie più termofile<br />
(come l’Aphyllantes monspeliensis) probabilmente venute dalla Liguria in epoche più calde e che hanno trovato<br />
nicchie favorevoli. Gli ecotessuti si possono spesso presentare lineari o misti. L’agricoltura, <strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione,<br />
è caratterizzata dai noti vigneti piemontesi, <strong>di</strong> origine gallo – romana, che nelle Langhe si spingono fino a 700<br />
mt. Tipico uso hanno assunto quasi tutti i crinali, utilizzati per villaggi e strade.” V. Ingegnoli op. cit.<br />
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