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Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra

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L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> situazioni critiche in agricoltura è <strong>di</strong>fficile ed impegnativa. E’ inoltre<br />

un’attività soggettiva perché non è legata a fenomeni contingenti ma presuppone, oltre ad alla<br />

conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni specifiche e locali, la valutazione dello sviluppo del settore nei<br />

prossimi anni.<br />

Soprattutto nel settore agricolo abbiamo avuto modo <strong>di</strong> constatare, e non solo negli ultimi<br />

perio<strong>di</strong>, improvvisi ed apparentemente immotivati collassi <strong>di</strong> coltivazioni o allevamenti ed<br />

altrettante improvvise esplosioni produttive: il tutto slegato dalle reali capacità tecniche<br />

dell’impresa o dalle normali evoluzioni <strong>di</strong> mercato o, ancora, da subitanei mutamenti <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzi politici, per cui ogni previsione è approssimativa e criticabile.<br />

Non si possono tenere pienamente sotto controllo <strong>di</strong>namiche che nascono da lontano e che<br />

hanno ripercussioni spesso impensabili, quali i fenomeni della globalizzazione, la crisi del<br />

petrolio, lo spostamento <strong>di</strong> intere popolazioni sotto la spinta dei cambiamenti climatici e, non<br />

ultime, le crisi monetarie e gli orientamenti della UE in campo agricolo.<br />

Le nostre considerazioni quin<strong>di</strong> cercano <strong>di</strong> tenere conto delle innumerevoli variabili che<br />

interagiscono e sono guidate soprattutto dalla esperienza accumulate negli ultimi anni .<br />

Alla luce <strong>di</strong> questa doverosa premessa, a nostro parere, nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bra</strong>, appaiono in<br />

grave crisi due settori:<br />

- i settori svantaggiati da situazioni pedoclimatiche<br />

- i settori limitati da situazioni strutturali<br />

Per i primi non si vedono soluzioni significative in rapporto alla produzione agricola. Si tratta<br />

essenzialmente delle attività collinari in cui i vincoli dell’esposizione, della pedologia, della<br />

pendenza, della scarsa accessibilità formano limiti non facilmente superabili. Da questa<br />

considerazione traspare che la loro maggiore potenzialità è quella <strong>di</strong> sostegno ecologico (per<br />

la parte non ancora intaccata dallo sviluppo urbano) me<strong>di</strong>ante un incremento e qualificazione<br />

del settore forestale per produzione <strong>di</strong> legname da ardere e da lavoro ed incremento <strong>di</strong> attività<br />

agrituristiche sia stanziali sia <strong>di</strong> transito (percorso ciclabile e ipotesi <strong>di</strong> turismo ippico).<br />

Per il secondo settore il problema non nasce dai limiti del suolo (fertilissimo) dall’acqua<br />

(abbondante) o dalla pezzatura delle aziende (accorpate e funzionali) e neppure ancora dalla<br />

gestione (attenta e moderna) ma dalla loro progressiva asfissia nel tempo.<br />

Un’ azienda agricola che non possa <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> elasticità espansiva e <strong>di</strong> forte capacità <strong>di</strong><br />

modellarsi sul territorio entra, infatti, in un circuito negativo. In questo circuito, le scelte<br />

aziendali innovative vengono sistematicamente penalizzate: si creano inoltre, soprattutto<br />

nell’ambito zootecnico, una serie <strong>di</strong> gravi interferenze reciproche con gli usi industriali o<br />

abitativi del territorio. Si pensi agli odori ed agli inquinanti (da entrambe le parti) ed alle<br />

limitazioni nella circolazione dei mezzi agricoli, alla rigi<strong>di</strong>tà fon<strong>di</strong>aria e <strong>di</strong> investimenti.<br />

Il problema dell’interferenza tra industria ed agricoltura e tra e<strong>di</strong>lizia residenziale o terziaria e<br />

agricoltura è complesso e cresce sempre <strong>di</strong> più man mano che queste entrano in contatto ed in<br />

competizione per il suolo.<br />

A rendere maggiormente critica la situazione vi è inoltre il problema della richiesta <strong>di</strong> qualità<br />

<strong>ambientale</strong> crescente da parte <strong>di</strong> tutti. In particolare l’esigenza <strong>di</strong> aria pura per poter offrire<br />

agriturismi qualificati, <strong>di</strong> acqua abbondante e non inquinata, <strong>di</strong> prodotti biologici, <strong>di</strong> aree ad<br />

alto valore <strong>ambientale</strong>, coinvolge in modo crescente gli attori economici della realtà locale.<br />

Questi problemi sono speculari nel senso che, così come il problema della letamazione<br />

coinvolge le altre attività, allo stesso tempo l’inquinamento industriale o la sottrazione <strong>di</strong><br />

suolo o dell’acqua da parte dell’uso residenziale danneggia lo sviluppo agricolo.<br />

Vi è infine un problema <strong>di</strong> preesistenze e precedenze. E’ il caso, per esempio, dell’autogrill<br />

ubicato a lato dell’autostrada ove la letamazione dei campi circostanti, attività naturale e<br />

presistente, interferisce con le attività <strong>di</strong> ristorazione, aprendo contenziosi legali ed<br />

amministrativi.<br />

6.3.4.2 Situazioni critiche legate alla gestione dell’ambiente<br />

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