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Valutazione ambientale strategica RAPPORTO ... - Comune di Bra

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adeguate alla normativa che <strong>di</strong>sciplina il benessere animale anche se impone specifici e piu’<br />

ampi rapporti <strong>di</strong> superficie m 2 /capo bovino.<br />

La mungitura e la refrigerazione del latte sono moderne ed altamente igieniche. Il piazzale<br />

sempre or<strong>di</strong>nato, così come i capannoni <strong>di</strong> rimessaggio. Le stalle vecchie restano unicamente<br />

<strong>di</strong> memoria e per accogliere alcune famiglie <strong>di</strong> ron<strong>di</strong>ni.<br />

L’azienda ha raggiunto la sua maturità ottenendo il pieno equilibrio tra superficie fon<strong>di</strong>aria,<br />

superficie <strong>di</strong> stalla e numero dei capi.<br />

Lo stesso si può affermare per la maggioranza delle aziende bovine in cui il livello<br />

professionale, il numero dei capi e la superficie sono giunti ad un livello <strong>di</strong>fficilmente<br />

mo<strong>di</strong>ficabile nel breve periodo, dopo la grande rivoluzione degli anni 1970 - 1980 in cui si<br />

sono drasticamente mo<strong>di</strong>ficati composizione degli addetti, corpi fon<strong>di</strong>ari, stalle ed in<strong>di</strong>rizzi<br />

produttivi e tecnologici.<br />

6.3.3.1.2 Settore suinicolo<br />

L’evoluzione del settore ha subito una forte concentrazione strutturale. Si è passati infatti da<br />

una base produttiva comunale <strong>di</strong> 44 aziende (4° Censimento dell’Agricoltura – ISTAT,<br />

Provincia <strong>di</strong> Cuneo, 1991) con 1.310 capi allevati alle 8 aziende censite nel 2000 (5°<br />

Censimento Agricoltura – ISTAT, Provincia <strong>di</strong> Cuneo) con 8.791 capi allevati. Attualmente,<br />

nel territorio comunale, si segnalano 4 aziende altamente specializzate, mentre fino a poco<br />

tempo fa ve ne era una quinta (Cascina Colombè) che pero’ ha cessato l’attività.<br />

Il comparto suinicolo è quin<strong>di</strong> il settore produttivo agricolo dove si registra la massima<br />

selezione evolutiva (per<strong>di</strong>ta dell’81% delle aziende) e il massimo incremento produttivo<br />

(670% <strong>di</strong> incremento dei capi) con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> azienda che balza da 29 capi a 1.098<br />

capi/anno.<br />

Solo poche aziende hanno saputo o potuto effettuare una tale concentrazione produttiva la<br />

quale, da un lato, ha consentito un accrescimento senza uguali della produzione, mentre<br />

dall’altra ha creato pochi gran<strong>di</strong> poli produttivi con elevato carico animale per ettaro.<br />

I motivi <strong>di</strong> questa dura selezione sono molteplici e spaziano dall’evoluzione <strong>di</strong> mercato<br />

all’impiego <strong>di</strong> tecnologie avanzate, ma il punto determinante per questa vera e propria<br />

rivoluzione si trova nel fatto che l’allevamento suinicolo determina un notevole impatto<br />

<strong>ambientale</strong> nel campo delle deiezioni animali.<br />

Prima con l’entrata in vigore della Legge Merli, successivamente con le norme sullo<br />

smaltimento dei reflui zootecnici ed oggi con la Direttiva Nitrati, il settore è da anni sotto<br />

continua tensione normativa che pero’ lo ha costretto a sistematiche ristrutturazioni e<br />

ricomposizioni aziendali.<br />

E’ il settore che ha maggiormente subito la selezione negli ultimi anni, in cui tutti i piccoli<br />

allevatori si sono trovati davanti alla scelta, spesso drammatica, <strong>di</strong> smettere o adeguarsi,<br />

reperendo ed investendo crescenti capitali fon<strong>di</strong>ari.<br />

E’ il caso delle aziende locali in cui si assiste oggi ad un elevatissimo contenuto tecnologico<br />

accompagnato da grande attenzione al marketing.<br />

Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bra</strong> sono coperti i settori <strong>di</strong> specializzazione della riproduzione, dell’ingrasso<br />

e, in parte, della prima lavorazione.<br />

Si segnala che tutte le aziende hanno affrontato il problema dei liquami in modo coerente e in<br />

particolare una azienda ha adottato un sistema innovativo per la conversione dei liquami in<br />

energia elettrica con l’attivazione <strong>di</strong> una centrale termica da un Mega watt/ora.<br />

Tale operazione, interessantissima, affronta compiutamente il problema della autosufficienza<br />

termica ed elettrica e dello smaltimento dei liquami. A fronte <strong>di</strong> questo aspetto positivo,<br />

occorre mettere in evidenza come sono stati accumulati ritar<strong>di</strong> in campo pubblico, con una<br />

ricaduta negativa sull’assistenza e aspettativa che si genera sul tema dell’inquinamento e<br />

dell’energia alternativa.<br />

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