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La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

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<strong>La</strong> riforma garantisce<br />

una maggiore<br />

copertura del reddito<br />

(+ 24 per cento in<br />

media) …<br />

… e soprattutto<br />

aumenta del 68 per<br />

cento il reddito<br />

recuperato d<strong>ai</strong> più<br />

giovani<br />

grado di protezione del reddito che si sarebbe registrato qualora il sistema di ammortizzatori<br />

sociali fosse quello <strong>della</strong> nuova legge a regime. In materia di tutele<br />

contro la disoccupazione la riforma ha operato essenzialmente in due direzioni:<br />

a) ha ridotto il grado di protezione dei lavoratori con elevata anzianità contributiva<br />

attraverso l’eliminazione dell’indennità di mobilità (a regime dal 2017) a fronte di<br />

una marginale estensione delle garanzie previste per l’Aspi; b) ha esteso la tutela<br />

del reddito dei lavoratori con esperienze di lavoro brevi o discontinue, sostituendo<br />

l’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti con la c.d. Mini-Aspi (i titolari di<br />

contratti di collaborazione sono rimasti sostanzialmente poco protetti).<br />

Il ruolo <strong>della</strong> riforma dell’indennità di disoccupazione appare, dunque, centrale<br />

per verificare l’eventuale bilanciamento delle tutele atteso dalle nuove norme.<br />

L’attribuzione dei nuovi ammortizzatori sociali alle vicende occupazionali degli<br />

ultimi anni consente di evidenziare che le modifiche apportate attraverso la riforma<br />

avrebbero garantito una maggiore copertura complessiva del reddito, aumentando<br />

la quota recuperata dagli ammortizzatori dal 27,9 per cento al 34,6 per cento, essenzialmente<br />

per merito <strong>della</strong> Mini-Aspi (e marginalmente per l’aumento del tasso<br />

di sostituzione dell’Aspi). L’aumento dell’aliquota contributiva sul lavoro a termine<br />

dovrebbe servire a finanziare il costo di questa maggiore copertura.<br />

Nel confronto tra generazioni, infatti, emerge un aumento <strong>della</strong> tutela per i giovani<br />

più marcata rispetto a quanto si osserva per gli over-35, sui quali pesa maggiormente<br />

l’eliminazione dell’indennità di mobilità (Tab. 4.6).<br />

Tabella 4.6<br />

QUOTA DI REDDITO RECUPERATA GRAZIE AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PRIMA E DOPO LA RIFORMA. ITALIA<br />

Valori %<br />

Classe di età Pre-riforma Post-riforma<br />

Fino a 35 anni 12,1 20,3<br />

Oltre 35 anni 50,2 54,4<br />

TOTALE 27,9 34,6<br />

Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />

Il sistema delle tutele vigenti nel nostro Paese ha quindi contribuito a contenere<br />

significativamente i costi <strong>della</strong> recessione, ma ha avuto un impatto diseguale fra<br />

coorti di lavoratori a causa <strong>della</strong> natura fortemente categoriale degli ammortizzatori<br />

sociali. Stando alle simulazioni di questo esercizio, la riforma Fornero potrebbe<br />

ridurre l’ampiezza di questi effetti differenziali, garantendo una maggiore copertura<br />

anche agli under 35, a cui farebbe da contraltare un miglioramento soltanto marginale<br />

per gli over 35.<br />

4.2.2 Il ruolo delle politiche regionali: il progetto Giovanisì in Toscana 75<br />

Le difficoltà incontrate d<strong>ai</strong> giovani nel lavoro e, di conseguenza, nel raggiungimento<br />

di una propria autonomia, hanno indotto la Regione Toscana a mettere in<br />

atto un progetto di ampio respiro – Giovanisì – che investe sulle potenzialità dei<br />

giovani attraverso una serie di iniziative volte a favorire i loro percorsi di crescita,<br />

mobilità sociale e costruzione di progetti familiari. Giovanisì è un pacchetto di opportunità<br />

di livello europeo, finanziato da risorse regionali, nazionali e comunitarie,<br />

che sistematizza politiche regionali già in vigore dalla precedente legislatura e si<br />

arricchisce di nuove linee di intervento. Il progetto è strutturato in 6 macro aree<br />

(Tirocini, Casa, Servizio civile, Fare impresa, <strong>La</strong>voro, Studio e formazione) ed è<br />

destinato a giovani d<strong>ai</strong> 18 <strong>ai</strong> 40 anni, attraverso bandi individuali o sovvenzioni ad<br />

aziende, Università e enti locali.<br />

75 Le informazioni contenute in questo paragrafo sono tratte dal Rapporto di monitoraggio del progetto Giovanisì<br />

di dicembre 2012, a cura del Settore strumenti <strong>della</strong> programmazione regionale e locale.<br />

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