La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet
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3.1.3 I problemi <strong>della</strong> transizione scuola-lavoro<br />
Nella percezione dei giovani italiani le difficoltà <strong>della</strong> transizione dal sistema di<br />
istruzione al mondo del lavoro sono da attribuirsi da un lato alle caratteristiche<br />
<strong>della</strong> domanda e dell’offerta, dall’altro alla mancanza di un sistema di connessione<br />
e di intermediazione tra le due componenti del mercato del lavoro (Graf. 3.8).<br />
Molti giovani lamentano infatti un’inadeguatezza rispetto al lavoro, colpevolizzando<br />
indirettamente il sistema di istruzione per la sua incapacità di preparare effettivamente<br />
al mondo del lavoro.<br />
Dall’altro lato, anche le caratteristiche <strong>della</strong> domanda di lavoro contribuiscono a<br />
inasprire le difficoltà <strong>della</strong> transizione, rendendo difficile l’inserimento occupazionale<br />
in posizioni adeguate alle competenze acquisite nel sistema di istruzione. Le<br />
principali difficoltà riscontrate nella transizione sembrano tuttavia riferirsi alle carenze<br />
dei servizi di informazione e inserimento al lavoro per i giovani in uscita da<br />
scuole e università: il 46% dei neodiplomati e il 48% dei neolaureati lamenta infatti<br />
la mancanza di servizi di inserimento e poco inferiore è la percentuale di coloro che<br />
denunciano la mancanza/erroneità di informazioni.<br />
Grafico 3.8<br />
PRINCIPALI DIFFICOLTÀ INCONTRATE NELLA TRANSIZIONE DALLA SCUOLA AL LAVORO DAGLI OCCUPATI E DAI<br />
DISOCCUPATI A 0-5 ANNI DAL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO. ITALIA. 2010<br />
% di risposte affermative<br />
40%<br />
46%<br />
48%<br />
47%<br />
43%<br />
44%<br />
37%<br />
37%<br />
36%<br />
40%<br />
44%<br />
45%<br />
Mancano servizi di<br />
inserimento<br />
Scarsa informazione o<br />
informazioni sbagliate<br />
Impreparazione o<br />
inadeguatezza rispetto al<br />
lavoro<br />
Obbligo Diploma <strong>La</strong>urea<br />
Sottooccupazione/mansioni<br />
modeste<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISFOL Plus<br />
L’inadeguatezza percepita d<strong>ai</strong> giovani in merito alle proprie competenze è in<br />
parte legata al modello di transizione esistente in Italia, che si basa sul principio<br />
“study first, than work”. Diversamente da quanto avviene nei Paesi con modello<br />
“study while working” (tipico dei Paesi anglosassoni) e in quelli basati sull’apprendistato<br />
professionalizzante (Germania, Austria e Svizzera), in Italia molti<br />
giovani si affacciano sul mondo del lavoro per la prima volta dopo il conseguimento<br />
del titolo di studio, senza aver m<strong>ai</strong> avuto alcuna esperienza lavorativa<br />
(Graf. 3.9).<br />
Il lavoro durante gli studi è estremamente infrequente per gli studenti con<br />
licenza media (che quindi frequentano la scuola secondaria superiore): solo il 16%<br />
ha avuto una qualche esperienza lavorativa; supera invece il 30% la percentuale di<br />
studenti diplomati (quindi perlopiù universitari) che ha almeno un’esperienza<br />
lavorativa, e questa sale al 37% per gli studenti già laureati (che quindi frequentano<br />
un corso di laurea magistrale, un corso di specializzazione, un master, ecc.).<br />
I giovani neoqualificati<br />
raramente hanno svolto<br />
un’attività lavorativa<br />
durante gli studi<br />
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