La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet
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Il modello inglese<br />
Il modello inglese delle politiche attive per il lavoro si caratterizza per:<br />
• un target privilegiato verso i giovanissimi (under 20);<br />
• un orientamento prevalentemente verso il collocamento;<br />
• un approccio individualizzato e strutturato all’utenza con l’inserimento in programmi<br />
a fasi.<br />
Il Regno Unito presenta approccio alle politiche del lavoro estremamente strutturato,<br />
che vede gli interventi di tipo passivo estremamente interconnessi con quelli<br />
attivi. Infatti, i centri per l’impiego britannici siglano con ogni disoccupato un piano<br />
d’azione individuale (chiamato Jobseeker’s Agreement), indirizzandolo, a seconda<br />
<strong>della</strong> residenza, delle condizioni di salute, dell’età e <strong>della</strong> durata <strong>della</strong> disoccupazione,<br />
verso specifici programmi di riavvicinamento al lavoro. Tra questi, il<br />
New Deal è quello che per anni ha rappresentato la principale politica attiva di intervento<br />
per i disoccupati di medio-lungo periodo. Il programma, inizialmente concepito<br />
per i giovani ma poi sviluppato anche per altri target socio-demografici 65 ,<br />
prevedeva l’inserimento in un obbligatorio percorso a fasi di tutti i 18-24enni percettori<br />
di indennità di disoccupazione da oltre 6 mesi. Dopo una prima fase di 4<br />
mesi definita Gateway, consistente in attività formative e servizi di assistenza alla<br />
ricerca di lavoro sotto la guida di un tutor, si entrava in una seconda fase in cui il<br />
giovane poteva scegliere tra diverse opzioni di attivazione, tutte retribuite almeno<br />
quanto il sussidio di disoccupazione:<br />
– lavoro sussidiato presso imprenditori con facilitazioni fiscali in cambio di<br />
formazione al giovane,<br />
– corsi di formazione per conseguire qualifiche riconosciute a livello nazionale,<br />
– servizi in settori di pubblica utilità o in opere pubbliche.<br />
Se al termine <strong>della</strong> seconda fase l’utente continuava a non trovare un lavoro stabile,<br />
l’assistenza alla ricerca veniva intensificata, con sanzioni nel caso di rifiuto di<br />
un lavoro.<br />
Il modello tedesco<br />
Il modello tedesco delle politiche attive per il lavoro si caratterizza per:<br />
• un’elevata autonomia di gestione dei programmi a livello territoriale;<br />
• un orientamento prevalentemente verso la formazione e il collocamento attraverso<br />
l’apprendistato;<br />
• un ruolo rilevante delle forme di lavoro sovvenzionato (programmi di mini-jobs<br />
e job-rotation);<br />
• un approccio individualizzato all’utenza (4-Phasen-Modell).<br />
In Germania le politiche attive assumono caratteristiche molto eterogenee nei<br />
diversi territori, a causa del ruolo rilevante che le municipalità assumono nella gestione.<br />
In ogni caso, l’approccio all’utenza è personalizzato, secondo un modello a<br />
quattro fasi (4-Phasen-Modell) che prevede il profiling, (definizione delle competenze<br />
del cliente con un’attenzione <strong>ai</strong> suoi punti di forza non solo competenziali ma<br />
anche personali), la definizione degli obiettivi e, infine, la scelta <strong>della</strong> strategia da<br />
seguire, stabilendo i passi concreti da effettuare. Nei percorsi in cui vengono inseriti<br />
i disoccupati un ruolo preponderante è svolto dalla formazione, che nel modello<br />
tedesco costituisce lo strumento principe per il reinserimento nel mercato del lavoro.<br />
A questo proposito, il programma Job Rotation è molto interessante perché<br />
incentiva lavoratori già occupati ad intraprendere un percorso di formazione professionale<br />
liberando per alcuni mesi un posto di lavoro che sarà occupato temporaneamente<br />
da un lavoratore disoccupato. Accanto agli interventi formativi, assumono<br />
una certa rilevanza anche le forme di lavoro sovvenzionato, come ad esempio<br />
i Mini e Midi Job, impieghi a tempo ridotto e a bassa retribuzione (ma esenti da<br />
<strong>La</strong> Gran Bretagna<br />
mira al rapido<br />
inserimento al<br />
lavoro …<br />
… attraverso la<br />
collocazione in<br />
programmi a fasi<br />
In Germania le<br />
politiche attive<br />
assumono<br />
caratteristiche<br />
molto eterogenee<br />
nei diversi<br />
territori …<br />
… e puntano<br />
perlopiù<br />
all’inserimento<br />
tramite la<br />
formazione e il<br />
lavoro<br />
65 Ad esempio: New Deal for Lone Parents, New Deal 50+, New Deal disabled people, ecc.<br />
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