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La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

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Per comprendere la potenziale entità del mismatch di tipo orizzontale in Toscana<br />

si è scelto di confrontare la domanda di professionalità richieste dalle imprese con<br />

l’offerta fornita dal sistema d’istruzione. A tale scopo, si utilizzano da un lato fonti di<br />

natura amministrativa (Anagrafe degli studenti, di scuola secondaria e di università) e<br />

dall’altro i dati dell’indagine Excelsior.<br />

Prima di procedere con l’analisi, che non ha la pretesa di fornire un quadro puntuale<br />

dell’effettiva entità del mismatch, è tuttavia necessario fare alcune premesse. <strong>La</strong><br />

prima riguarda la domanda da parte delle imprese, che nella maggior parte dei casi (il<br />

62% in Toscana) prevedono assunzioni di diplomati/laureati con esperienza specifica<br />

e quindi generalmente non relative <strong>ai</strong> neodiplomati/laureati. In linea di massima,<br />

l’offerta di lavoro generata da persone in uscita dal sistema scolastico e universitario,<br />

con scarse o nulle esperienze lavorative, dovrebbe essere confrontata con la domanda<br />

di lavoro di personale senza esperienza; tuttavia, per non ridurre la numerosità delle<br />

osservazioni, nell’analisi proposta è stata considerata la totalità delle assunzioni. Dal<br />

punto di vista dell’offerta, nel caso dei diplomati dovrebbe tenere conto che la stima<br />

del numero effettivo di giovani che si presentano sul mercato del lavoro con titolo<br />

secondario dovrebbe scontare, dal numero di chi termina con successo la scuola secondaria<br />

superiore in un anno, il numero di quelli che decidono di iscriversi<br />

all’università o di proseguire in corsi di formazione post diploma. Allo stesso tempo<br />

dovrebbe considerare anche il numero di universitari che abbandonane gli studi per<br />

mettersi a lavorare. Nel caso dei laureati, invece, dovrebbe tenere conto che la stima<br />

del numero effettivo di laureati che si presentano sul mercato del lavoro dovrebbe<br />

tenere conto <strong>della</strong> maggiore mobilità dei giovani con titolo terziario 42 : si dovrebbe<br />

quindi scontare dal numero di toscani che terminano con successo l’università in un<br />

anno, il numero di quelli che decidono di proseguire gli studi (con un corso di laurea<br />

specialistico, un master o un dottorato di ricerca) o di trasferirsi al di fuori <strong>della</strong> Toscana.<br />

Allo stesso tempo dovrebbe considerare anche il numero di laureati non residenti<br />

in Toscana che decidono di cercare lavoro nella nostra regione. Per semplicità,<br />

nell’analisi che segue si presume che tali consistenze tendano a neutralizzarsi a vicenda<br />

e quindi non influiscano eccessivamente sul numero dei diplomati e dei<br />

laureati che si mettono in cerca di lavoro. Inoltre, la stima del mismatch qui<br />

presentata non tiene conto <strong>della</strong> domanda di lavoro proveniente dal settore pubblico e<br />

dalle organizzazioni associative (entrambi esclusi dal campione Excelsior) e delle<br />

opportunità occupazionali derivanti dall’auto-imprenditorialità. Tuttavia, entrambe<br />

tali modalità occupazionali, in passato appetibili soprattutto per i laureati in<br />

specifiche aree disciplinari, risultano scarsamente accessibili per i giovani di oggi,<br />

considerati gli interventi volti a limitare le assunzioni nel settore pubblico e la forte<br />

diminuzione del tasso di imprenditorialità <strong>giovanile</strong> (cfr. Approfondimento 1.1).<br />

Per quanto riguarda i diplomati, la domanda delle imprese toscane si concentra<br />

negli indirizzi amministrativo-commerciale (26,3% delle assunzioni di diplomati),<br />

seguiti a distanza dagli indirizzi meccanico (9,2%), turistico-alberghiero (6,3%),<br />

elettrotecnico (3,6%) e informatico (3%), con oltre 500 richieste da parte delle<br />

aziende per il 2011 (Tab. 3.17). È interessante notare, infine, come sia molto ampia<br />

(38,2%) la quota di diplomati che le imprese dichiarano di voler assumere indipendentemente<br />

dallo specifico indirizzo di studio intrapreso. Questo fenomeno, presente<br />

in modo più o meno accentuato in tutte le province toscane, può rispecchiare<br />

l’incertezza dei datori di lavoro relativamente alla rispondenza dei contenuti formativi<br />

di ciascun indirizzo di studi <strong>ai</strong> propri fabbisogni o comunque la volontà degli<br />

stessi di riadattare tali contenuti rispetto alle specifiche esigenze legate alla professione<br />

da svolgere in azienda.<br />

Nella domanda di<br />

diplomati prevale la<br />

richiesta di<br />

professionalità<br />

amministrativocommerciali<br />

42 A tal proposito, diverse evidenze empiriche hanno evidenziato come i soggetti maggiormente qualificati hanno<br />

una propensione a muoversi superiore a quella delle coorti meno istruite (IPRES, 2010).<br />

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