16.01.2015 Views

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong> governance del<br />

sistema è basata<br />

eccessivamente su una<br />

logica bottom up<br />

Occorre, dunque, una forte governance regionale che ribalti la logica bottom up<br />

dell’attuale, prevalentemente locale, che se da un lato aderisce al territorio, dall’altro<br />

rischia di distribuire l’offerta formativa in modo irrazionale e di sprecare le risorse.<br />

Noi oggi ci troviamo di fronte a indirizzi di istituti professionali identici che, sulla<br />

base <strong>della</strong> programmazione delle Province e dei circondari stanno a distanza di 500<br />

metri l’uno dall’altro dal momento che cambia il confine amministrativo. Un processo<br />

sistemico richiede invece forte coordinamento e una strategia condivisa e non un sistema<br />

a forte frammentazione molto poco coordinato dove ogni attore ha una sua direzione<br />

di marcia. Ad esempio, per quanto riguarda i percorsi di Istruzione e<br />

Formazione Tecnica Superiore (IFTS), nonostante che la normativa obblighi i diversi<br />

soggetti a stare insieme, il coordinamento è risultato molto spesso solo formale.<br />

3.4<br />

Proposte di policy per migliorare la transizione scuola-lavoro<br />

Occorre un<br />

ripensamento<br />

complessivo dell’asse<br />

formativo del sistema<br />

dell’istruzione<br />

<strong>La</strong> Regione Toscana<br />

come pivot del<br />

cambiamento<br />

3.4.1 Ripensare l’offerta di istruzione<br />

Osservati i risultati esposti nel par. 3.3, emerge l’opportunità di riflettere se e come un<br />

cambiamento delle modalità di formazione delle competenze e dei loro contenuti<br />

possa <strong>ai</strong>utare a rompere il circolo vizioso di uno sviluppo lento e di bassa qualità, che<br />

domanda un capitale umano di basso livello, <strong>ai</strong>utando una transizione dei sistemi locali<br />

verso prodotti e servizi ad elevato valore aggiunto, capaci di competere non solo e<br />

non tanto per il basso costo del lavoro che incorporano, quanto per la sua qualità.<br />

Naturalmente non esiste una one best way dei sistemi di istruzione, un “modello”<br />

ottimo in sé da applicare. Emergono invece una forte dipendenza dal sentiero<br />

e specifiche esigenze ed opportunità in relazione alle particolari caratteristiche<br />

economiche e istituzionali dei differenti contesti. Emerge una patente esigenza di<br />

maggiore connessione tra ciò che, in termini di competenze e conoscenze, riesce a<br />

produrre il sistema di istruzione e formazione pre-universitario e quanto è domandato<br />

dal contesto socio-economico, anche a scala locale. Ciò appare tanto più vero<br />

nell’attuale fase di transizione socio-tecnica caratterizzata da un profondo cambiamento<br />

<strong>della</strong> knowledge base dei sistemi produttivi e dal conseguente allargarsi del<br />

mismatch tra domanda e offerta di conoscenze e competenze. A questo fine la riflessione<br />

dell’IRPET sembra giungere a definire alcune linee di policy condivise<br />

che riportiamo di seguito 56 .<br />

Innanzitutto, occorre un ripensamento complessivo delle finalità e dell’asse formativo<br />

del sistema dell’istruzione e formazione pre-universitaria, che metta al centro<br />

il rapporto tra le competenze che il sistema dell’offerta formativa è in grado di produrre<br />

e le esigenze dello sviluppo. È necessario che gli attori nazionali e regionali<br />

siano in grado di effettuare quella analisi tecnico economica capace di individuare<br />

l’orizzonte strategico all’interno del quale sia possibile distinguere i motori di sviluppo<br />

e di conseguenza i nuovi profili competenziali e i nuovi domini cognitivi rilevanti.<br />

Si rende pertanto necessario che i principali attori istituzionali di livello nazionale<br />

e locale, il sistema dell’istruzione, quello dell’Università, le categorie sociali,<br />

si pongano coerentemente l’obbiettivo di formulare una analisi tecnico-economica<br />

che individui tr<strong>ai</strong>ettorie di sviluppo potenziale e domini cognitivi rilevanti in ordine<br />

alle trasformazioni settoriali e <strong>ai</strong> profili occupazionali futuri. Un lavoro che evidentemente<br />

ha bisogno di una governance forte di tutti gli attori da parte di un soggetto<br />

forte, che IRPET individua a livello sub-nazionale nella Regione.<br />

Dunque, al fine di riprogrammare l’offerta di istruzione pre-universitaria è innanzitutto<br />

necessario porsi il problema <strong>della</strong> tecno-struttura che gestisce il processo di<br />

cambiamento. Senza tecno-struttura di livello qualitativo elevato non si possono ela-<br />

56 Molte delle proposte presentate in questo paragrafo sono emerse nel corso del già citato Focus Group.<br />

72

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!