La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet
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<strong>La</strong> rilevanza dell’intermediazione pubblica nel favorire la transizione dalla<br />
scuola la lavoro appare ulteriormente sminuita se si analizza l’effettivo canale di<br />
reperimento dell’impiego dei giovani neodiplomati e neolaureati (Graf. 3.11). Infatti,<br />
solo 2 giovani neoqualificati su 100 hanno ottenuto un posto di lavoro grazie<br />
all’intermediazione dei centri per l’impiego, che rivelano quindi gravi difficoltà nel<br />
realizzare efficacemente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto di<br />
tipo qualificato 28 . Il mondo <strong>della</strong> scuola e dell’università rappresenta il canale di<br />
collocamento al lavoro di un giovane neo qualificato su dieci. Questo, più efficace<br />
per i neolaureati che per i neodiplomati, spesso funziona tuttavia più come canale<br />
informale che formale, sulla base delle relazioni a carattere privato e contingente<br />
che il dipartimento o il singolo professore hanno con alcuni attori presenti nel territorio,<br />
nell’assenza pressoché totale di una costante attività di collaborazione tra<br />
l’università e il mondo delle imprese.<br />
Grafico 3.11<br />
CANALE DI REPERIMENTO DELL’IMPIEGO DEGLI OCCUPATI A 0-5 ANNI DAL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO<br />
SECONDARIO O TERZIARIO. ITALIA. 2010<br />
Iniziative legate<br />
all’avvio di un’attività<br />
autonoma<br />
4%<br />
Altro<br />
2%<br />
Centri impiego<br />
2%<br />
Agenzie interinali<br />
5%<br />
Scuola,<br />
università, istituti di<br />
formazione<br />
10%<br />
Concorsi pubblici<br />
9%<br />
Offerte di lavoro su<br />
stampa<br />
5%<br />
Autocandidature<br />
(anche online)<br />
25%<br />
Amici, parenti,<br />
conoscenti<br />
32%<br />
Contatti all’interno<br />
dell’ambiente<br />
professionale<br />
7%<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISFOL Plus<br />
Indicativo è il ruolo del canale informale che continua a dare collocazione al<br />
68% dei giovani in uscita da scuole e università. Tra i canali informali rivestono un<br />
certo ruolo i contatti che si sono venuti a creare grazie a precedenti rapporti in<br />
ambito lavorativo, che danno lavoro al 7% dei giovani neoqualificati. Inoltre,<br />
hanno un certo ruolo le attività di tipo informale professionale ovvero di “marketing<br />
personale”, consistenti nell’invio del curriculum e nella risposta ad offerte di<br />
lavoro, online o sulla stampa locale, che permettono di trovare lavoro al 26% dei<br />
neodiplomati e al 32% dei neolaureati. Il migliore canale per l’ottenimento di un<br />
impiego resta tuttavia quello parentale-amicale, che da lavoro al 44% dei neodiplomati<br />
e al 21% dei neolaureati. Un dato di questo tipo discende naturalmente<br />
dalla mancanza di un vero e proprio luogo di intermediazione di lavoro qualificato,<br />
che possa effettivamente connettere il mondo dell’istruzione con quello del lavoro,<br />
28 L’inadeguatezza dei centri per l’impiego nel collocare l’offerta di lavoro aumenta al crescere dei requisiti professionali<br />
dei lavoratori da collocare, essendo essenziali a questo scopo funzioni non presenti presso gli attuali uffici, come<br />
l’analisi dei fabbisogni delle imprese e la preselezione dei candidati. Non è infatti un caso che la percentuale di<br />
giovani non qualificati (con il solo titolo dell’obbligo) che riesce a trovare lavoro grazie <strong>ai</strong> centri dell’impiego sia<br />
superiore di 4 punti percentuali rispetto a quella rilevata per neodiplomati e neolaureati (6% vs. 2%).<br />
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